Lo spot fa parte di una campagna pubblicitaria di fine anni Novanta tra i due dei marchi più influenti in quel tempo, che si stavano scontrando attraverso un botta e riposta pubblicitario.
Il video in questione è stato creato dalla Pepsi per sovrastare la Coca-Cola (Coke) e il messaggio usato che vuole essere divertente, ha in realtà una nota negativa.
Una bambina che indossa un vestitino rosa, per rendere l’idea di innocuità, entra in un ristorante con il nonno e ordina una pepsi cola. Ci viene poi mostrato come il barista riempie chiaramente un bicchiere con coke, coca-cola, e lo serve alla bambina, che accorgendosi della differenza cambia tono di voce; infatti la voce diventa una maschile e parla in modo minaccioso con accento siciliano al barista, screditando la bevanda rivale. Contemporaneamente cambia anche la musichetta che, da tranquilla a inquietante, suggerisce suspence.
In seguito scoppia una bolla di gomma da masticare e l’intero pubblico presente nel ristorante sussulta.
Gli stereotipi chiaramente usati dalla pubblicità in questione sono la minaccia, il modo di parlare, l’uso di esplosivi, la pretesa di rispetto, di cui parla la voce maschile e inoltre lo spot si conclude con la bambina che pronuncia grazie, espressione conosciuta tipicamente come italiana in tutto il mondo, con il suo accento americano.
La mafia veniva usata anche come mezzo pubblicitario, ma ci sono anche casi recenti; viene considerata in certi ambiti come motivo di risata ed è anche questo causa dell’ignoranza molto diffusa riguardante che cos’è veramente la mafia e come agisce.
Ciò che fa più riflettere è la perplessità che può suscitare in un pubblico non istruito sull’argomento.
Ho trovato il video su YouTube usando come parole chiavi: mafia, ironia, pubblicità. Il video non era fra i suggeriti della ricerca, ma era connesso ad altri tipi di spot pubblicitari.