Le parole chiave trasmesse dal termine “mafia” per me sono: omertà, violenza e supremazia dei mafiosi nei confronti di gente comune.
Ancora oggi, molte persone sono obbligate a tacere davanti a scenari raccapriccianti quali sparatorie, minacce ed angherie, divulgando così solamente omertà: il silenzio nato dalla paura di parlare di ciò che si è vissuto.
In questo modo il problema che si presenta con questa organizzazione criminale, non viene, e forse non verrà mai denunciato perché il timore di morire, purtroppo, avrà sempre la meglio.
Molti Magistrati che hanno preso parola ai processi contro i mafiosi, come Pietro Grasso, condividono quotidianamente, con gli adolescenti italiani, la memoria delle vittime di mafia, che deve continuare a persistere.
Confidano che, a partire dal giorno successivo della discussione sulla mafia, i ragazzi possano trovare una propria identità in questo Stato, schierandosi dalla parte della legalità e non del privilegio ottenuto illegalmente.
Proprio per questo è importante sviluppare un proprio pensiero a riguardo, perché, finché non riusciremo a parlare a proposito di questo argomento delicato, la mafia continuerà a svilupparsi.
Di conseguenza, a parer mio, queste attività illegali comunicano, ma siamo noi che decidiamo se ascoltarle o meno.