Ho trovato la storia di questa ragazza sul sito vivi libera e mi sembra adatto perché mostra come le mafie non rispettino alcun codice d’onore. Infatti Cristina morì a causa di un attentato mafioso al treno su cui stava viaggiando. Era il 13 dicembre 1990 e la ragazza stava tornando a casa dall’università, ma all’altezza della città di il suo vagone salta in aria e lei muore sul colpo. L’attentato era stato organizzato da Felice Maniero (capo della Mala del Brenta) ed era in realtà destinato a un vagone postale che trasportava denaro. Dopo l’accaduto la banda riuscì comunque a scappare con i soldi, ma verrà condannata a tre mesi per furto. Infatti i magistrati negarono che si potesse occupare di un caso di vittima di mafia perché in Veneto la mafia “non esisteva” o comunque non era considerata pari a quella del sud.
Questa vicenda, una delle tante, dimostra che le mafie non rispettano nessun codice d’onore perché non si sono fatti scrupoli a far saltare in aria un vagone passeggero che conteneva sia donne che bambini.

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