Devo dire che per trovare questo video ho girato abbastanza su YouTube, perché su un argomento come questo non si trova molto. Dopo un po’ di ricerche però mi sono imbattuta in questo risultato : Mario Cavallaro, un imprenditore di Belpasso (in Sicilia), che si è ribellato alla mafia e ha detto di no al pizzo. Mario racconta che un giorno due soggetti lo buttano a terra, lo minacciano con la pistola puntata nel collo e gli danno qualche pedata nel costato. Loro volevano che ritirasse le denunce che aveva fatto ai carabinieri e le cause fatte tramite gli avvocati. Tutto ciò soltanto perché lui da quando si era insediato lì non ha voluto aderire a pagare il pizzo, cosa che invece pagavano tutti. Di conseguenza per questi mafiosi era un po’ una novità perché dicevano “Ma questo chi si crede di essere che arriva qui e non paga?”. Così per una quindicina di anni Mario fu costretto a subire violenze, minacce, paure e umiliazioni, ma lui ha sempre denunciato tutto, anche se erano denunce che non venivano più credute, sopratutto dallo Stato, che gli rideva anche in faccia e se ne fregava.
Mario purtroppo ancora oggi non ha vinto questa battaglia, ma spera sempre che un giorno possa lui e la sua famiglia vivere una vita normale, da uomo, padre e marito.

Mi ha molto colpita la sua situazione, cioè che per tantissimi anni e ancora adesso lui subisce queste violenze, ma nonostante tutto continua a denunciare e non molla, non si da pervinto e continua a combattere. Inoltre mi è molto piaciuta la domanda che fa in modo generale alle persone che come lui stanno affrontando una situazione simile : “Volete vivere liberi oppure volete continuare a essere nelle loro mani?”

Successivamente volevo sapere qualcosa in più sulla sua storia, così sono andata a cercare su Google e ho trovato un articolo de “Le Iene” dove è presente un video e anche un testo dove si approfondisce maggiormente quella che era e che è ancora oggi la situazione di Mario Cavallaro. Ho capito da questo articolo che anche la sua famiglia, la moglie, i figli e anche la mamma erano costantemente minacciati. La sua azienda andava molto bene : aveva 40 dipendenti, tanti macchinari e lavori per milioni di euro, anche per la pubblica amministrazione. Ciò faceva sfregare le mani ai clan della zona, ma lui e la sua famiglia non volevano entrarci nei loro giri, così li minacciavano. In più Mario aveva anche un’altro problema : colui che adesso è il suo ex-socio e che sembrerebbe legato ad ambienti ambigui, ma quando gli si viene chiesto qualcosa in più su questo argomento egli smentisce tutto, negando. In più come se non bastasse neanche lo Stato lo aiuta : esiste un chiara legge per tutelare le persone che hanno subito attività estorsive e per esse viene elargita una somma di denaro a titolo di contributo al ristoro del danno patrimoniale, solo che dopo tanti anni a Mario non è ancora stato dato nulla, neanche un euro. Però da poco è arrivata una convocazione da parte della prefettura per Mario, forse sarà la volta buona, ma ancora non ci sono nuovi aggiornamenti.

Voglio dire infine che a me spezza il cuore il fatto che lo Stato non faccia nulla per Mario Cavallaro e la sua famiglia, che comunque ha perso tutto, il suo lavoro, il suoi soldi e anche una vita normale, lui continua ancora oggi a vivere nel terrore e come lui anche i suoi figli e sua moglie. Io come sempre consiglio di vedere questo video e di leggere questo articolo a tutti quanti, che siano giovani o anziani, penso che tutti dovrebbero essere informati su queste storie perché ci fanno vedere la realtà delle cose, questi sono i fatti, ancora tanta gente è senza lavoro per colpa della mafia e di conseguenza non è vero quando si dice che proprio essa da lavoro, anzi è il contrario, e tutto ciò lo dimostra.

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