Ho scelto questo video su youtube seguendo il sotto-tema “Percorsi di supporto ai familiari, storie di chi ha denunciato – Liberi di scegliere”, spinta dal desiderio di conoscere in che modo è possibile liberarsi di questo “cancro”, che è la mafia. E ho scoperto l’esistenza di “Liberi di scegliere”, cioè è un protocollo di intesa tra Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, Tribunale per i Minorenni, Procura per i Minorenni e Procura Distrettuale di Reggio Calabria, Procura Nazionale Antimafia e Libera ed è sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana, che si adopera per aiutare e accogliere donne e minori che vogliono uscire dal circuito mafioso. Inoltre si occupa di proteggerli e assicurare loro una concreta alternativa di vita.
Infatti, sono sempre più le donne che vogliono liberarsi della loro vita all’interno dell’organizzazione mafiosa, basata su codici millenari fondati sulla violenza, sulla minaccia e il rispetto timoroso di un ruolo subordinato e che vogliono garantire una vita diversa ai loro figli. Libera si sta occupando da tempo di tante donne di famiglie mafiose, accompagnandole in questo difficile cammino di rinascita.
In questo video, vengono intervistate due di loro, ma chiamate con nomi di fantasia: Rita e Daniela. Rita ha fatto questa importante scelta di vita nel 1994, Daniela nel 2010.
Rita è nata e cresciuta in una famiglia mafiosa e il padre le è stato ucciso brutalmente. Crescendo ha deciso di mettere in pratica due parole per lei molto significative: rinascita e ricostruzione. Oggi afferma di esserci riuscita e incoraggia anche le altre donne come lei, ricordando loro che, prima di essere figlie mafiose, sono mamme, e che il bene dei propri figli viene prima di tutto.
Daniela è una mamma di tre figli, il cui marito era parte integrante del sistema mafioso ed è stato ucciso. Dopo quell’avvenimento, ha deciso di fuggire da quel sistema che vuole un controllo totale sulla persona. Oggi, insieme alle figlie, è in fuga con nuove identità e dichiara di aver attraversato dei momenti duri e dolorosi e che, ancora oggi, la loro vita non è per niente semplice. Ma è contenta perché, grazie a Libera, almeno per ora, può dire di aver vinto lei.

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