Il video che propongo per rispondere a questa domanda (“Le mafie danno lavoro?”) presenta una intercettazione telefonica tra due uomini mafiosi, Salvatore Buzzi e Francesco Ferrara; nonostante l’audio non sia ben definito, si può benissimo comprendere, tramite i sottotitoli, ciò che i due si dicono. Buzzi dice a Ferrara che per accogliere le richieste da lui effettuate, Massimo Caprari, altro mafioso coinvolto, vuole che egli assuma tre persone a lui fidate. Ovviamente Ferrara non è d’accordo con questa proposta, poiché costerebbero troppo. Credo che questo video sia importante da vedere, ma soprattutto da ascoltare con attenzione e capire, perché si concentra sul fatto che i mafiosi tra di loro si vedano come lavoratori, ovvero persone che hanno la possibilità di lavorare e, nei casi dei boss, di assumere o licenziare altre persone, come gli altri cittadini. La differenza tra le due categorie è però evidente. Questo è purtroppo un pensiero comune ma errato; infatti la mafia non dà lavoro, anzi, lo nega e diminuisce la possibilità di svolgerlo, determinando un aumento di disoccupazione negli ambiti lavorativi reali e legali (come la medicina, la psicologia,…) e i soldi guadagnati sono esclusivamente “in nero”, cioè illegali, che non risultano utilizzabili per attività lecite. E’ stato un video molto difficile da trovare dato che la mafia e il lavoro non sono argomenti di cui si parla spesso, soprattutto affiancati, né sui social, né tramite altri mezzi di comunicazione, come la televisione, ma nonostante ciò sono soddisfatta di essere riuscita a svolgere questo compito, pur difficile che sia stato, perché ho approfondito nuovamente degli argomenti delicati e non molto conosciuti.