Effettuando la ricerca su Google con le parole chiave “mafie, stereotipi, pubblicità” ho trovato questa pubblicità dell’Ikea, andata in onda in Italia nel 2011. Nello spot due uomini, dall’accento siciliano e con l’aspetto e l’atteggiamento dei classici affiliati alla malavita, trascinano un sacco sospetto, salvo poi rivelarsi semplicemente intenti a rassettare una cucina. Nel finale un personaggio vestito secondo l’immaginario comune del boss mafioso si preoccupa di non sprecare l’acqua, facendo chiudere un rubinetto che era stato lasciato aperto. Lo slogan finale recita: “Comportarsi bene in una cucina Ikea è più naturale”, facendo intendere che per quelli che erano stati mostrati con lo stereotipo di una gang mafiosa, è “naturale” comportarsi bene in una cucina Ikea.
Nel campo pubblicitario si utilizzano gli stereotipi per determinare un’affezione verso il brand, ma nel caso dei riferimenti siciliani, a trarne vantaggio è l’organizzazione criminale.
Benchè, dunque, la figura del mafioso sia spesso oggetto di caricature, non bisogna mai dimenticare che un mafioso è qualcuno che ruba, uccide, si arricchisce con traffici illeciti e commette ogni genere di crimine, protetto da una vasta rete di complici.

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