In questo anno di scuola abbiamo conosciuto Enzo Bevar di Cinemovel e Cinzia Caimmi di Libera che ci hanno accompagnati in questo viaggio che è stato il progetto di Schermi in Classe (SIC), in cui ho approfondito il tema della mafia.
Ci sono stati quattro laboratori, ognuno con un tema diverso che ho approfondito con video e commento; è stata un’ occasione di crescita, riflessione e di conoscenza personale.
Innanzitutto, ho capito ed imparato che la mafia è un’organizzazione criminale con un grande potere economico, di cui avevo solo sentito parlare solo qualche volta alla TV.
Pensavo che di mafia ce ne fosse un solo tipo, invece, durante le ricerche, abbiamo approfondito le diverse “famiglie” mafiose e ho scoperto che in Sicilia viene chiamata “Cosa Nostra”, Campania “ Camorra”, in Puglia “ Sacra Corona Unita” e in Calabria “ ‘Ndrangheta”.
Ho compreso che trafficano armi, droga, non solo uomini ma anche donne, fanno affari chiedendo il pizzo, cioè una sorta di “tassa” che viene pretesa in cambio di una qualche protezione e chi non lo paga può ritrovarsi in una situazione di grave pericolo, anche di vita.
Quello che mi ha colpito di più durante tutti i laboratori è che la mafia non guarda in faccia a nessuno, né a uomini, né a donne e nemmeno a bambini e sono rimasto sorpreso nello scoprire che anche nella mia regione e nella città in cui abito è presente, soprattutto attraverso il traffico di droga, visto che abbiamo un porto importante nell’Adriatico.
Mi sarebbe piaciuto affrontare di più l’argomento su come crescono e come vengono educati i bambini e i ragazzi che appartengono ad una famiglia mafiosa, tema che abbiamo incontrato nel corso delle ricerche ma su cui non abbiamo svolto un laboratorio specifico. Sicuramente la storia di Peppino Impastato ci insegna che se nasci in una famiglia mafiosa, non è detto che tu debba per forza diventare uno di essi.
Ringrazio l’Istituto che ha aderito a questo progetto, anche ai professori, ma soprattutto a Enzo Bevar che ci ha guidati.
Spero di avere in futuro la possibilità di continuare.