Giovanni Falcone, giudice, da pochissimo separato dalla moglie ed appena approdato al Palazzo di giustizia palermitano, incontra il suo vecchio amico d’infanzia Paolo Borsellino che sta raccogliendo le deposizioni della moglie del capitano Emanuele Basile che testimonia la morte del marito, ucciso a Monreale da alcuni uomini perché stava indagando sui clan mafiosi di Palermo. Rocco Chinnici, il capo dell’ufficio istruzione di Palermo, convoca Falcone e gli dà delle carte sul costruttore Rosario Spatola che gli erano state consegnate dal coraggioso procuratore Gaetano Costa.
Chinnici chiede a Falcone se vuole accettare l’inchiesta su Spatola. Giovanni gli chiede se Borsellino gli può dare una mano. Ma Chinnici rifiuta perché Agnese, la moglie di Paolo Borsellino, si era rivolta a lui per impedire al marito di partecipare ad inchieste di mafia perché le ritiene pericolose. Falcone accetta. Dopo incontra il procuratore Costa che lo incoraggia a compiere le indagini. Falcone fa scarcerare alcuni pregiudicati dell’inchiesta Spatola perché ci sono poche prove e per questo è acclamato dal collega Rosario Lo Monaco e dall’avvocato Viganò che dicono che Gaetano Costa ha avuto troppa fretta di agire; ma Falcone e Borsellino lo difendono. Giovanni Falcone incontra al tribunale dei minori la sua vecchia amica Francesca Morvillo, anche lei da poco separata dal marito, che lavora lì, e i due si promettono di rincontrarsi.
come possiamo vedere nel video, in svariate occasioni la mafia non ha rispettato il codice d’onore facendo del male a donne e bambini che non avevano nulla a che fare con i crimini e semplicemente si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato, oppure conoscevano delle persone, amici o parenti, che avevano a che fare con la mafia ma senza esserne a conoscenza e rischiando la vita senza esserne consapevoli.