Esistono tanti modi per comunicare, il principale è il linguaggio verbale, ma accanto a questo vi sono tante altre forme di comunicazione. In particolare quando si parla di mafia si fa riferimento a forme di comunicazioni diverse che oltre al linguaggio utilizzano altri canali. Le mafie comunicano in diversi modi adattandosi alle trasformazioni della società e i tempi e luoghi in cui vivono. Aldilà delle diverse forme di comunicazione, le mafie condividono tutte un linguaggio comune: la violenza. Nell’era digitale le associazioni mafiose ricorrono anche alla rete Facebook, Instagram e TikTok, nonostante la segretezza delle loro associazioni. Infatti su i loro profili circolano idee, pensieri, minacce e propositi. Il giudice Falcone definiva la mafia un fenomeno umano e per questo andava studiato proprio a partire dalle figure che lo rappresentano. Le mafie hanno imparato ad utilizzare nuovi codici e nuovi linguaggi per confondersi, muovendosi con disinvoltura sui social. Infatti cosa nostra è passato negli ultimi anni dai Pizzini ai nuovi canali social in cui utilizza un linguaggio mafioso. Conoscere il fenomeno mafioso significa innanzitutto imparare le nuove modalità di interazione e di comunicazione. Solo in questo modo non si vanificherà il sacrificio di uomini di Stato come Falcone e Borsellino. Oggi la mafia non si manifesta più con episodi sanguinari e attentati clamorosi, ma agisce in maniera più silenziosa anche se non meno grave. Ciò che muove le organizzazioni criminali è il denaro, infatti il giudice Falcone più di trent’anni fa aveva indicato come strada per sconfiggere le mafie quella del denaro.

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