Il video racconta la storia di Libero Grassi, un imprenditore siciliano minacciato da un gruppo di mafiosi che pretendevano una parte dei suoi guadagni in cambio della vita.
Pensare che la voglia di lottare e opporsi al male era già scritto nel suo nome, scelto dalla sua famiglia antifascista, in ricordo del sacrificio di Giacomo Matteotti, morto proprio un mese prima della nascita di Libero.
Con i suoi ideali, Libero ha portato avanti prima la lotta contro Benito Mussolini e poi quella contro la mafia.
Nel 1950 aprì una fabbrica tessile, che in poco tempo diventò un obiettivo preso di mira dalla mafia, che continuava costantemente a pressarlo e intimorirlo chiedendogli il pizzo.
Mentre Libero si recava in fabbrica, in una mattina a Palermo apparentemente come uguale a tutte le altre, fu assassinato brutalmente con 4 colpi di pistola: la sua colpa era quella di essersi opposto alle minacce che ormai riceveva quotidianamente e averle denunciate.
Qualche anno dopo però, nel 1995, emerse il nome di Salvatore Madonia, il principale artefice dell’assassino di Libero Grassi, grazie a una confessione del pentito Marco Favaloro che nel giorno dell’omicidio aveva accompagnato il carnefice.
La sua storia è tutt’oggi simbolo di ribellione e di opposizione alla mafia e alla sua tentacolare determinazione estorsiva a danno di lavoratori onesti, come Libero.
Ho scelto il video perchè credo che il suo coraggio sia da ammirare ancor più perché ai suoi tempi non era l’unico imprenditore minacciato dalla mafia, ma a differenza degli altri, ha deciso di non tacere, di non rimanere muto, di parlare, senza paura delle conseguenze, facendoci capire che ciò che vale merita, a volte, anche il prezzo della vita.
‘’Io non sono pazzo: non mi piace pagare, è una rinuncia alla mia dignità’’. La sua frase è un manifesto di vera libertà da non dimenticare mai.