Questo video, seppur breve, riesce a dare una prospettiva generale riguardo la situazione
del caporalato in Italia, diffuso ormai nella maggior parte delle regioni con ben 80
epicentri, e che comprende circa 400 mila lavoratori colpiti dallo sfruttamento. Tutte
queste persone vivono in condizioni di vita pessime, con una paga che varia dai due ai
quattro euro all’ora per dodici ore al giorno, in più i viveri non sono gratuiti e non sono
garantiti sufficienti servizi igienici; infatti spesso si ammalano e per essere trasportati in
ospedale devono anche pagare il caporale. Oltre ai braccianti nei campi, anche lo Stato ci
rimette, poiché lavorando e pagando in nero, per i caporali è semplice evadere le tasse e
arricchirsi; infatti si contano circa 600 milioni di euro solo di evasione contributiva.
L’attivista Yvan Sagnet spiega che il primo modo per contribuire a sconfiggere questo
fenomeno è un consumatore cosciente, che è tale quando si ha una tracciabilità dei
prodotti, in questo modo le merci provenienti da campagne in cui i braccianti sono
schiavizzati possono essere inserite in una lista nera e si evita la compravendita; Yvan
Sagnet chiede, infine, una legge per contrastare questa che si può definire una vera e
propria organizzazione criminale. Questo video mostra un esempio dei settori in cui le
mafie operano e a chi danno lavoro; infatti i lavoratori sono per la maggior parte
emigrati clandestini che non hanno la possibilità di trovare occupazioni migliori. Ritengo
che la visione di questo video sia utile per combattere questo fenomeno, contribuendo
sia a sensibilizzare su questo argomento poiché molto vicino alla nostra realtà, essendo
diffuso in tutta Italia, sia aiutando nel concreto, per esempio facendo spese più
consapevoli ed evitando prodotti provenienti da luoghi in cui avviene questo
sfruttamento. Ho utilizzato le parole chiave “mafia” e “caporalato” e non è stato difficile
da trovare su youtube.

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