In questo video viene mostrato il bunker dove è stato tenuto prigioniero e poi ucciso (dopo due anni) il giovane Giuseppe Di Matteo.
Questo è uno dei moltissimi atti di brutalità svolti della mafia.
È stato eseguito in seguito al pentimento del padre Santino Di Matteo che collaborava con la giustizia. La mafia per ripicca e per evitare un ulteriore fuga di informazioni minaccia Santino attraverso il rapimento del figlio , poi ucciso.
Osservando il luogo dove è avvenuto il sequestro, anche a distanza di anni, si percepisce un senso di vuoto, incolmabile.
Pensare che un bambino innocente, senza la forza e la possibilità di opporsi, è stato sciolto nell’acido va contro l’umanità.
Proporre questo video e raccontare a tutti questa storia e le storie di ogni vittima di mafia è fondamentale per fare in modo che questi atti non vengano mai più commessi.
Le mafie comunicano?