Il linguaggio della criminalità ha sicuramente diverse caratteristiche.
Le mafie comunicano, ma in che modo? Grazie a delle recenti ricerche sul fenomeno mafia e il suo uso del linguaggio, siamo arrivati alla conclusione che i mafiosi considerano che “la parola migliore è quella che non si dice”, questo perché anche il silenzio potrebbe risultare una via per comunicare.
Infatti quello che lega i mafiosi è la condivisone di un pensiero.
Comunicano attraverso un linguaggio con la presenza di molti simbolismi, non troviamo nemmeno l’uso di termini diretti e trasparenti, lasciano capire il significato, ma senza mai davvero mostrarli pienamente.
Si parla dunque di linguaggio mafioso anche solo quando sentiamo parlare di minaccia formulata in modo nascosto o implicito.
La foto in allagato l’ho messa perché ad oggi ormai la mafia comunica attraverso anche i social network come Instagram, Facebook e tik tok.
Le mafie usano i social con l’ombra scopo di aumentare le loro attività criminali, per intimidire e imporre le proprie regole.
Hanno deciso di aggiungersi a questo mondo tecnologico nonostante l’organizzazione segreta di cui fanno parte, mettendo a rischio il loro modo di comunicare attraverso una app, ma pur sempre visibile a tutti.