Primo grande blitz nell’Area di Maglie. Le indagini hanno individuato le condotte delinquenziali di un gruppo criminale di tipo mafioso, popolare in numerosi comuni dell’area magliese, con connessioni estese anche ad altri influenti mafiosi della Sacra Corona Unita dell’area salentina. Un clan emergente, violento e collegato a gruppi storici della Scu, che finora ha agito sottotraccia, senza far percepire la sua pericolosa presenza. Fino all’omicidio di Mattia Capocelli, il 28enne di Maglie ucciso il 24 aprile scorso: una delle tante spedizioni punitive ordinate dal clan, secondo gli inquirenti, che però finì male. Ma i carabinieri di Maglie erano sulle tracce del gruppo criminale dal settembre 2017 e questa mattina sono scattati gli arresti: all’alba del 24 giugno 2019 grazie ai carabinieri sono finite in manette 30 persone, di cui 19 in carcere e 11 ai domiciliari. In tutto 37 sono gli indagati tra i quali figura anche il sindaco di Scorrano, Guido Stefanelli, che dovrà rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa. Le indagini dei carabinieri, hanno messo in luce contatti frequenti e stabili tra gli uomini del clan e Stefanelli con promesse di appalti per parcheggi a pagamento e di un parco pubblico. Il capo dell’organizzazione è Giuseppe Amato, detto “padre eterno” legato ad una figura storica della Sacra Corona Unita. Molto importante il ruolo del figlio Francesco che faceva da punto di riferimento di un reticolo di giovani che si muovevano secondo le sue direttive. Il giro di affari si aggira intorno ai 500mila euro l’anno grazie a monopolio di spaccio in diversi Comuni, ricettazione, usura. Uno dei canali di approvvigionamento di cocaina passava attraverso un soggetto di origine marocchina, già gravato da precedenti specifici, e dalla compagna, originaria di Scorrano, entrambi residenti a Madone, in provincia di Bergamo. Lo stop ai rifornimenti è arrivato a luglio dello scorso anno quando a Bari è stato arrestato un “corriere” di rientro da Bergamo con 575 grammi di cocaina. Il clan, tuttavia, si riforniva anche dai più consueti canali che fanno riferimento a consorterie criminali del territorio, con ramificati contatti nel network della criminalità organizzata salentina, in particolare a Lecce, a Cavallino e nel circondario di Casarano. Queste storie ci fanno capire quanto la Mafia è vicina ai nostri paesi, addirittura circola nei nostri stessi paesi è non siamo al corrente.