Gianluca Maria Calì, 45 anni, imprenditore siciliano che si stabilisce a Palermo con la sua azienda automobilistica.
I mafiosi locali, venuti a sapere dell’acquisto di un nuovo capannone li a Palermo, per l’apertura dell’autosalone, lo volevano «contattare per vedere di farlo mettere in regola e fargli uscire qualcosa di soldi» ma Gianluca non voleva sentire nulla di pagare estorsioni o di uscire soldi per quanto riguarda il mantenimento dei detenuti. Uno dei pentiti dà agli amici il consiglio di stare attenti «a questo personaggio in quanto è facile a denunziare e di starci con le pinze».
Calì è un imprenditore che ha investito in Sicilia e Lombardia nelle concessionarie automobilistiche e che nonostante le minacce, le intimidazioni, gli atti vandalici nei suoi confronti e della famiglia, in ambo le regioni, ha deciso di non arretrare di un millimetro e dal 2017 ha aperto a Cefalù la prima agenzia immobiliare della catena tedesca Engel & Voelkers, leader nell’intermediazione di immobili residenziali e commerciali di pregio. In Italia ha 30 sedi operative e in Sicilia, oltre a Cefalù, conta Palermo e il prossimo anno si aggiungerà Bagheria. Sempre per merito della volontà imprenditoriale di Calì che vuole «investire nella mia amata Sicilia».
Dopo un periodo in cui ha avuto una tutela, ora si trova senza vigilanza. Lui afferma: «Temo molto per i miei figli», anzi la voglia di combattere è sempre la stessa. La Mafia ormai non vuole dare lavoro ma approfittare della gente comune per rendersi sempre più potente è arricchirsi tramite questi ricatti.