Il video della Rai che ho scelto, trovato utilizzando le parole “intervista”, “pizzo”, “mafia”, parla della tensione sotto cui commercianti e persone comuni vivono in uno dei quartieri più complicati di Palermo, Borgo Vecchio, dove la scolarizzazione è bassa e la disoccupazione dilaga. Proprio qui le coraggiose testimonianze di alcuni imprenditori che si sono ribellati al pizzo hanno consentito di far arrestare i vertici del mandamento locale, anche se, come si vede, alla vista delle telecamere molti reagiscono in maniera violenta, andando sulla difensiva e cercando di evitare di essere intervistati, fatto che mi ha lasciato alquanto stupita per la contraddizione del gesto. E’ stata questa reazione che mi ha indotto a continuare il video e a scoprire altre realtà, dalle più angoscianti, come quella di un uomo che non riesce a dormire senza la sua pistola per paura delle minacce di morte a cui è sottoposto, a quella di coloro che negano l’esistenza del pizzo, affermando addirittura che “lo Stato è la mafia”, a quella di persone in estrema difficoltà economica e perfino all’interno di una scuola, dove un’insegnante cerca di far capire ai bambini come, in un posto così degradato, sia possibile seguire altre strade oltre quelle della criminalità.
Il video è quindi utile per mostrare come le mafie vengono percepite in un territorio e di conseguenza come in esso comunichino. Mi ha alquanto impressionato l’entrare più da vicino in questa realtà, per comprendere meglio lo stile di vita di queste persone comuni che, seppur reagendo in modo diverso, si confrontano con la triste minaccia che la mafia rappresenta in quel posto.