Ho deciso di concentrarmi su uno dei settori, se non IL settore, che sicuramente è più importante per lo sviluppo economico del territorio: il turismo.
La riviera romagnola conta quasi 3.500 alberghi (dato risalente a luglio 2022) e la sola Rimini è stata meta, nell’estate 2022, di più di 4 milioni e mezzo di turisti. Dunque è chiaro che l’economia del nostro territorio sia largamente incentrata sul settore del turismo e che questo porti sul territorio grandi quantità di denaro. Noi sappiamo che le mafie tendono a spostarsi verso quei territori che permettono di avere un facile ed ampio guadagno. Altro fattore che mette a rischio il settore turistico in Romagna, oltre all’attrattiva che i soldi del turismo esercitano sulle mafie, è stata la pandemia e la conseguente crisi del settore turistico. In questo servizio di circa due anni fa viene messo in evidenza il pericolo che le mafie si espandano fino ad appropriarsi della gran parte delle attività alberghiere sul territorio.
La pandemia ha costretto le attività turistiche a chiudere, e mentre i grandi alberghi siano riusciti a risollevarsi con più facilità, le piccole attività hanno riscontrato problematiche maggiori ed è proprio a queste attività in difficoltà maggiore che le mafie si rivolgono, offrendo investimenti per aiutarli per poi appropriarsi totalmente dell’attività. Sempre due anni fa lo stesso argomento era stato portato alla luce da Roberto Saviano che nella trasmissione “Che tempo che fa” aveva spiegato questo pericolo; a tale dichiarazione era seguita una replica di Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna che aveva evidenziato, senza negare l’esistenza del problema, come il territorio sia dotato di enti che controllano l’attività della criminalità organizzata sul territorio ed enti che gestiscono i beni confiscati.
Il problema di beni, quali ad esempio gli alberghi, confiscati è anche quello dei costi di manutenzione delle strutture che risultano spesso molto elevati e capita che restino inutilizzati per anni, gravando sulle spese comunali o lasciati in stato di abbandono (naturalmente si tratta di un problema che interessa l’intero territorio italiano e non solamente il riminese).