La seconda guerra di Mafia fu un conflitto tra clan all’interno della Mafia di cosa nostra, fu svolto in Sicilia precisamente a Palermo tra il 1981 e 1984 a causa dell’instabilità dell’organizzazione mafiosa.
Il clan introdotto in questa strage fu quello dei corleonesi (chiamato così perché erano situati a Corleone) che volevano imporre la loro criminalità attraverso omicidi molto spesso riportati dal quotidiano Palermitano l’ora.
In questa fazione comandavano alcune persone come:
Totò Riina, Bernardo Provenzano, e Leoluca Bagarella.
Tra le vittime della guerra ci fu una vittima molto famosa cioè Pio La Torre (politico sindacalista che stava contro cosa nostra)
dopo la guerra ci fu un maxiprocesso e come giudici c’erano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.