Alle due di notte del ferragosto 2007, a Duisburg una città da 500mila abitanti, nella parte occidentale della Ruhr in Germania, il cuoco calabrese del ristorante pizzeria Da Bruno chiude il locale con due camerieri e tre amici e si avvia a prendere l’auto. I sei, tutti calabresi, per dirla con la sentenza della Cassazione del 9 giugno 2016 «ritenuti affiliati o comunque vicini» al clan Pelle-Vottari di San Luca, vengono raggiunti nel parcheggio da una gragnuola di 54 colpi sparati da due pistole.
Nessuno si salva.