Ho scelto questo video, secondo me molto interessante, che mi permette anche di approfondire un argomento già affrontato nelle mie materie di studio e che, a parer mio, offre uno stretto aggancio con la domanda “contenitore”.
Nella video-intervista a Maria di Maggio, una geologa, viene presentato il caso studio della terra dei fuochi, una vasta area tra Napoli e Caserta, in cui si smaltiscono decine di tonnellate di rifiuti tossici, oggetto di attività illecite gestita dalle ecomafie, un settore della criminalità organizzata che gestisce, appunto, attività dannose non sono dal punto di vista economico, ma soprattutto per l’impatto ambientale e le connesse conseguenze per la salute.
Di recente alcuni geoscienziati hanno scavato “più a fondo nel caso”: hanno scattato delle foto aeree in diversi periodi, notando un cambiamento del volume del sottosuolo, perciò, hanno compiuto delle analisi di due tipi: geofisiche, usando il georadar, uno strumento che serve a prelevare ed analizzare il suolo in alte profondità e la gascromatografia, impiegata a scopo analitico. Le indagini hanno confermato la presenza nel terreno sottostante di sostanze nocive e cancerogene.
In questo caso le mafie danno un lavoro nero: sfruttano il territorio e gli agricoltori della zona per smaltire e dare fuoco ai rifiuti, lo fanno per trarne beneficio, però ciò determina anche altre gravissime conseguenze: fanno male alla salute delle persone del posto, ma soprattutto all’ambiente: infatti, dal 2015 dare fuoco o smaltire rifiuti in luoghi pubblici è considerato un reato penale.
Credo che gli studi di scienziati, geologi e specialisti siano importanti assieme a quello della polizia per contrastare la mafia e salvare al tempo stesso anche la terra e la nostra salute.