Durante la conferenza in auditorium abbiamo parlato a lungo della comunicazione tra le mafie, del fatto che esista, sia persuasiva e vada smantellata. Essa punta soprattutto sull’ignoranza dei ragazzi, alcuni dei quali vengono attirati dalla “bella” vita dei mafiosi che si rendono disposti a offrire il loro aiuto in situazioni finanziarie difficili concedendo prestiti in contanti e raccontando solo una faccia della medaglia. Come si è rivelato nel processo Aemilia, ai ragazzi che con il progetto Libera è stato concesso di assistere, gli imputati hanno chiesto che fossero allontanati dall’aula del tribunale in quanto minorenni. Dunque la mafia non vuole che i giovani sappiano quali orribili crimini essa commetta, di conseguenza l’unico modo per respingerla è la consapevolezza, raggiungibile soltanto con la diffusione della verità. Oggi il metodo più pratico e veloce per informarsi è cercare su internet parole chiave che rimandano a ciò che vogliamo scoprire. Io, per esempio, sono andata su YouTube e ho digitato le seguenti parole: mafia, tv, ragazzi. Uno dei video tra quelli comparsi era di Chiara Perrini che, all’età di sedici anni, ha fatto un’audizione a Italia’s got talent recitando un monologo molto significativo tratto dal celebre film “I cento passi”. Di per sé già l’opera cinematografica è di grande ispirazione poiché narra la storia vera di un uomo di nome Peppino Impastato che ha combattuto attivamente la mafia presente a un centinaio di passi da casa sua tuttavia, tramite l’esibizione televisiva, Chiara si è resa ambasciatrice della lotta contro le mafie ricordando l’importanza di tale causa anche in un programma di puro intrattenimento portando il messaggio a gente di ogni età. Inoltre è stata in grado di unire la sua passione, ovvero la recitazione, a un gesto di grande coraggio e stima in quanto si è opposta all’indifferenza e al silenzio che spesso avvolgono il tema della mafia.