Costretti a far coesistere segretezza e diffusione di informazioni, le mafie ormai parlano dappertutto. In chiesa e allo stadio, sui libri e al cinema, in politica e in affari, in Rete, in Italia e all’estero. E lo fanno con nuovi modelli: infatti, hanno imparato ad utilizzare nuovi codici e nuovi linguaggi per confondersi, attraverso l’uso delle nuove tecnologie, muovendosi con disinvoltura sui social e WhatsApp. Il codice comunicativo si è evoluto ed è passato dai pizzini alla super app cifrata. I pizzini erano pezzettini di carta piegati ripetutamente e poi avvolti nello scotch, che una volta ricevuti e letti venivano bruciati. Anni fa però la Squadra Mobile di Trapani recuperò i resti di alcuni pizzini strappati all’interno di un tombino. Oggi è frequente l’utilizzo dei servizi Gmail e Google Drive, oltre che agli Iphone. Di certo la nuova frontiera della comunicazione sono ovviamente le app di ultima generazione. I complici del boss sono degli habitue’ di chat e telefonate riservate su Skype, Whatsapp, Facebook, Telegram.

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