La mafia aveva un suo personale codice d’onore su cui si basavano tutti i membri, ma che ovviamente è conosciuto solo in parte, grazie ai pentiti, a documenti confiscati e indagini della polizia; e di certo non è un segreto che le parole onore e mafia vadano a braccetto, e che ogni famiglia mafiosa basi i propri valori su fiducia, rispetto e paura non solo verso il loro boss, ma anche verso le donne e gli altri membri della famiglia. Questo codice d’onore veniva rispettato dai mafiosi soprattutto per non coinvolgere nelle loro diatribe donne e bambini in quanto ritenute persone deboli, e chiunque faceva parte a tale organizzazione mafiosa doveva rispettarne le regole pena la morte di chi non obbediva. Primo caso documentato del non rispetto di tale codice fu Brusca, “oggi pentito di mafia” ma negli anni addietro era ritenuto feroce killer di “Cosa Nostra” si attribuisce a lui l’attivazione del detonatore che innesco la bomba che causò la morte di Falcone e la sua scorta. Lui, inoltre, diede inizio al non rispetto di questo codice d’onore in quanto egli unitamente ai suoi uomini causò la morte di un bambino squagliandolo nell’ acido per far capire al padre di cosa loro erano capaci. Fu condannato all’ergastolo ma adesso è libero perché pentito.