Negli ultimi anni in abruzzo, si ha un avvicinamento con la così detta “mafia dei pascoli”. Nella relazione consegnata in Parlamento si legge anche che l’area appenninica è quella maggiormente esposta a fenomeni di infiltrazione di natura economica soprattutto da parte di personaggi della malavita campana e laziale mentre la fascia costiera abruzzese resta la più esposta ad attività illecite quali lo spaccio degli stupefacenti, le estorsioni, lo sfruttamento della prostituzione e i reati predatori favoriti dalla presenza di gruppi criminali per lo più di matrice straniera.