Purtroppo anche nella nostra terra è presente la Mafia, ovvero la Sacra Corona Unita, conosciuta anche come “Quarta Mafia”.
Si ritiene che la Sacra Corona sia stata fondata dal salentino Giuseppe Rogoli nel carcere di Trani la notte di Natale dell’anno 1981.
Ha raggiunto il suo apice tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, successivamente all’intervento dello Stato, e a un gran numero di arresti, è stata notevolmente indebolita.
Il nome di questa organizzazione è formato dalle parole:
Sacra: quando si affilia un nuovo membro all’organizzazione questo viene “battezzato” o “consacrato”, come un sacramento religioso;
Corona: poiché nelle processioni si usa il rosario (o corona);
Unita: come sono uniti e forti “gli anelli di una catena”.
La struttura interna è organizzata verticalmente.
In cima si trova il Rogoli definito Dio, Vecchio o Nonno.
I gradi successivi sono:
-Crimine: solitamente conferito a quanti sono incaricati di compiere omicidi, è :
-grado più elevato dell’organizzazione, inferiore solo al fondatore;
Tre Quartini;
-Vangelo;
-Santa;
-Sgarro o Dispari;
Camorrista;
-Picciotto o Fiore della Camorra.
Per ottenere la promozione al grado successivo occorre soprattutto compiere determinati reati.
Attualmente I clan leccesi mirano ad accrescere il loro consenso e, a tal fine, allungano le mani non solo nel tessuto socio economico ma anche sulle pubbliche amministrazioni. Lo confermano i numerosi provvedimenti interdittivi emessi dal Prefetto di Lecce nel semestre in esame e in passato lo scioglimento di alcuni enti locali interessati da condizionamenti mafiosi che pregiudicano il buon andamento e l’imparzialità dell’azione amministrativa.
Per quanto riguarda la geografia criminale del capoluogo salentino si registra, immutata, l’egemonia dei sodalizi Pepe-Penza e Briganti con il sostegno dei Tornese di Monteroni di Lecce. Il primo gruppo è stato duramente colpito in seguito all’operazione di polizia giudiziaria del 2020, denominata “Final Blow”.