La più comune e la più nominata in ambito mafioso riguardante la regione puglia è sicuramente: La SCU (Sacra Corona Unita).
Essa come si sa per certo è un’organizzazione criminale che ha il suo centro in Puglia, ha raggiunto il suo apice tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta. Dopo un periodo non definito è stata indebolita e marginalizzata dall’intervento dello Stato, ma riuscì a ripartire intorno agli anni dieci del XXI secolo con una strategia di mimetizzazione e infiltrazione nel tessuto imprenditoriale.
Questa fondazione pare sia nata la notte di Natale del 1981, ma altre fonti danno come data il 1 maggio 1983, colui a fondare tutto ciò è proprio il mesagnese Giuseppe Rogoli, chiedendo il permesso ad un affiliato al clan della ‘ndrangheta, fondando appunto la prima ‘ndrina Pugliese all’interno del carcere di Bari, dove era detenuto.
Non di minor importanza fu una nuova rifondazione di questa SCU dovuta allo staccamento del gruppo criminale barese, a causa del processo in cui erano imputati i membri di esso a Bari, per poi diventare autonoma, e far partire appunto questa nuova rifondazione detta (NSCU) con regole più rigide e severe.
Inoltre l’aspirante mafioso viene condotto dagli altri affiliati in una stanza, dove su un tavolo sono disposti alcuni oggetti simbolici: un pugnale; una pastiglia, utile per suicidarsi in caso di violazione del giuramento; un fucile, simbolo della punizione dell’affiliato traditore; un limone, che serve a guarire le ferite, e un batuffolo di cotone, che, secondo la leggenda, rappresenta il Monte Bianco, luogo ritenuto sacro. Con il pugnale viene inciso un dito o un braccio dell’iniziato e il sangue fatto scorrere su una santina dell’arcangelo Michele, che viene bruciata, mentre pronuncia un giuramento.
Il 9 agosto 2019 un’operazione di Polizia Giudiziaria eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Maglie ha fatto emergere una condotta criminale di alcuni soggetti coinvolti in un’associazione di stampo mafioso, dove sono scaturiti 15 arresti (12 in carcere e 3 ai domiciliari).
Al centro delle indagini un legame criminale nell’area della Grecìa Salentina, soprattutto nel comune di Martano.
Le indagini partirono il 9 agosto 2019 in seguito al ferimento di Alberto Specchia. Si pensava che questo agguato, fosse maturato solo nell’ambito di una contesa tra gruppi criminali per il controllo delle attività economiche, ma in realtà comprendeva anche la lotta per la supremazia nel mercato degli stupefacenti e altre attività illecite. Gli “autori” entrambi di Martano, sarebbero Giuseppe Bevilacqua e Christian Stomeo che morì a causa di un incidente stradale. Si notò inoltre la vicinanza di Alberto Specchia ad un collaboratore di giustizia che fu un elemento di spicco per la criminalità leccese, cioè Nicola Greco.
Con le indagini effettuate dai CC con l’ausilio delle intercettazioni telefoniche si è scoperto anche un grosso giro di stupefacenti, i quali responsabili erano Alberto Specchia e un altro soggetto non identificato di nome Giulio.
Tutto lo spaccio di stupefacenti era capeggiato da Giuseppe Bevilacqua e da Massimiliano Galiulo (deceduto in un incidente), avendo contatti con il clan Tornese di Monteroni di Lecce (zona con alto indice di criminalità organizzata). Nel recupero delle somme dovute per la droga consumata, venivano usate maniere forti (con minacce verbali e aggressioni fisiche e con esplosioni di colpi di pistola a scopo intimidatorio), perciò si ravvisava il reato di estorsione aggravata.
Oltre ai reati che ho descritto si configurava anche il reato di estorsione presso i vari negozi commerciali della suddetta città.
Tutte queste attività criminose hanno fatto sempre mantenere lo Status di associazione a delinquere di stampo mafioso, per il quale i soggetti sono stati arrestati.
Nell’esprimere un mio modesto pensiero, anche se viviamo in zone dove la criminalità non prende quasi mai il sopravvento, perché è ben controllata dalle forze dell’ordine e dalla magistratura, come abbiamo visto in questi esempi che ho descritto, gruppi di malviventi si possono organizzare e avere contatti soprattutto per lo spaccio di stupefacenti ed estorsioni con clan storici e poter delinquere facilmente per lunghi periodi anche nelle nostre zone dove può sembrare che non possa succedere mai nulla di illegale.