Con decreto a firma del Direttore dell’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati sono stati assegnati alla Camera di Commercio di Lucca, in comodato gratuito e in via temporanea, tre appartamenti per le finalità connesse all’emergenza Covid-19, in attuazione del Protocollo d’Intesa stipulato nell’agosto dello scorso anno con UNIONCAMERE.
Tale iniziativa rientra nell’ambito del Progetto “Spazi per ricominciare” varato il 30 aprile scorso dall’ANBSC per rendere fruibile- in modo semplice, veloce e diretto – un’utile riserva di capacità logistica, a cui tutte le pubbliche amministrazioni ed il mondo delle imprese possano attingere per acquisire la disponibilità, immediata e gratuita, di spazi aggiuntivi, sia allo scopo di mantenere livelli più sostenibili di lavoro in presenza, sia per supportare attività di varia natura che restino ostacolate o rese più complesse dall’obbligo del distanziamento fisico.
Per quanto riguarda questa assegnazione, si tratta di tre appartamenti definitivamente confiscati, nell’ambito di un procedimento effettuato dal Tribunale di Milano.
L’assegnazione temporanea ad altrettante imprese individuate dalla Camera di Commercio di Lucca si inserisce in un percorso più generale di cooperazione avviato con la regione Toscana teso alla valorizzazione ed al recupero dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Alla data odierna risultano sul territorio della provincia di Lucca– oltre a quelli sopra citati – ulteriori 15 cespiti confiscati definitivamente, tenuto conto che l’Autorità giudiziaria ha revocato la confisca, disposta in primo grado, per 121 beni.
Queste tematiche vedono il forte impegno della Prefettura di Lucca che in questi giorni sta operando, attraverso il Nucleo di supporto, per favorire una puntuale analisi dei beni confiscati e fornire indicazioni all’Agenzia sulle possibilità di destinazione.
“L’assegnazione dei tre beni – ha dichiarato il Prefetto di Lucca Francesco Esposito – sottratti alla criminalità organizzata a favore delle imprese è un segnale importante con cui si consente di reimmettere il bene nel circuito dell’economia legale in questo delicato momento in cui il tessuto economico produttivo fa i conti con la crisi”.
“Azioni come questa – commenta con soddisfazione l’assessore alla legalità della Regione Toscana Stefano Ciuoffo – devono diventare consuetudine per non lasciare inutilizzato l’ingente patrimonio posseduto dalla criminalità organizzata. Occorre ‘restituirlo’ alla collettività creando, con un lavoro sinergico tra le diverse istituzioni, le condizioni affinché tali beni possano rispondere alle legittime istanze delle comunità locali coinvolte. È un lavoro per il quale occorre tempo ed è essenziale, innanzitutto, consolidare una comune visione tra i diversi attori in campo. Il rapporto con l’ANBSC e le Prefetture toscane è il primo prezioso passo per questa sfida”