La mafia in Italia è un fenomeno complesso e diffuso in molte regioni, tra cui anche la Puglia. In particolare, in Puglia è presente la cosiddetta “Sacra Corona Unita”, un’organizzazione criminale nata negli anni ’80 come fusione di diversi gruppi criminali pugliesi, attiva soprattutto nel traffico di droga e nell’estorsione. Tuttavia, va detto che la presenza della mafia nei paesi pugliesi non è uniforme e omogenea. Ci sono zone dove l’organizzazione criminale ha una presenza più forte e zone dove è meno presente. Inoltre, negli ultimi anni ci sono state molte operazioni di contrasto alla mafia da parte delle forze dell’ordine, che hanno portato all’arresto di molti membri della sacra corona unita e alla confisca dei loro beni. In Puglia, più precisamente nel Salento, sono presenti molti paesini dove la mafia c’è ma non si sente. I paesini del Salento, con le loro tradizioni antiche, sono stati a lungo oggetto di attenzione delle organizzazioni criminali, che hanno trovato nella cultura e nelle tradizioni dei paesini salentini una copertura ideale per le loro attività illecite. Ci sono tanti paesini dove è presente la mafia ma parleremo di Martano, è un comune italiano di circa 8000 abitanti della provincia di Lecce in Puglia. è il comune più popoloso, nonché capoluogo, della Grecìa Salentina. Un fatto avvenuto non molto tempo fa e stato la maxi operazione a Martano durante il quale la polizia ha arrestato 15 persone, tra cui anche la moglie di un capo della mafia locale. La moglie del boss, di nome Maria Assunta Stella, è stata accusata di estorsione insieme ad altri due uomini. Si dice che lei abbia ancora molta influenza sul territorio a causa della sua reputazione criminale e dei suoi interessi personali. In particolare, è stata accusata di aver costretto un imprenditore a pagare soldi per un debito, usando la minaccia e la violenza. Hanno chiesto più soldi di quanto l’imprenditore doveva davvero, e gli hanno fatto pagare circa 8.000 euro in più. La polizia ha trovato prove nelle loro telefonate intercettate.

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