Il trailer di “My name” offre in sintesi l’argomento principale della serie: una ragazzina a cui è stato ucciso il padre chiede a un potente boss della mafia per vendicarsi. La protagonista Yoon Ji-woo chiede aiuto proprio a un boss che le promette che l’aiuterà a trovare quello che sta cercando e, sotto il suo ordine, entra come talpa ma, presto, deve fare i conti con la dura verità che viene a galla. La serie tv thriller è ambientata in un contesto lontano dal nostro, ma penso che le dinamiche raccontate siano simili a quello che avviene nelle organizzazioni criminali, dove “lavoro” è assoldare qualcuno per vendicarsi o vendicare qualcuno, come accade alla protagonista. Nel video si può vedere quanto lei tenesse al padre e di quanta tristezza possa aver provato per la sua morte, così tanta da decidere di non chiedere giustizia alle forze dell’ordine, ma di allearsi direttamente con la criminalità. Quindi la vera domanda è: “A chi la mafia dà lavoro?”.
Ragionandoci ho capito che la mafia, essendo la parte “nera, oscura” della società, dà lavoro a chi è fragile, debole, per un bisogno economico. familiare, o magari per scopi politici.
La mafia riesce spesso a convincere le persone grazie ad un meccanismo, quello del contraccambio, propone “lavori a basso rischio” a persone che ne hanno bisogno e che, pur di ottenere quello che vogliono, si alleano con la criminalità senza magari neanche accorgersi delle drammatiche conseguenze perché, in genere, si parte da piccoli “lavoretti”, che però diventano sempre più rischiosi e pericolosi e, così facendo, può portare anche a compiere omicidi.
Una certezza ho compreso: se scegli di “lavorare” per la mafia e qualsiasi organizzazione criminale, entra in questa spirale di morte, da cui difficilmente può sottrarsi.
Spero vi sia piaciuto il mio commento.