La politica sulle lotte alle mafie appare divisa. l’intervista di Don Bigalli spiega tornando indietro alla storia questa divisione. Nel 1947 il 1 maggio la strage di portella della ginestra è stata guerra sistematica delle mafie, i picchi più significativi sono stati nel 92’/93′ ma non è stata esaurita. Le questioni sui mandati sono rimaste aperte. Per combattere le mafie occorre unità dello stato, che però non si è riusciti ad avere. Probabilmente in passato ci sono state forze politiche che hanno lavorato convergendo interessi con la mafia. Bisognerebbe informarsi e capire che le infiltrazioni mafiose ci sono e che bisogna riflettere su movimenti economici non limpidi, riflettere sul tema della prostituzione, dello spaccio, la speculazione edilizia. Ma bisogna soprattutto mettersi in un atteggiamento di formazione. Ad esempio nel nostro paese troppi ragazzi non hanno una preparazione culturale corretta 1 su 3 smette di andare a scuola in 3 media. Non si hanno conoscenze e quindi si è impreparati. Oggi che stiamo attraversando una fase storica delicata, dalla Pandemia Covid-19 alla crisi economica è necessario continuare la lotta contro le mafie con gli strumenti che abbiamo a disposizione: le competenze e la partecipazione sociale. La comunicazione ha un ruolo fondamentale. Ho scelto questo video perché la lotta alle mafie è ancora un problema attuale che preoccupa e incuriosisce allo stesso tempo, credo che non possa cessare a causa oggi ancor più di ieri della forte crisi che le persone a livello economico vivono e quindi si rivolgono ad essa pensando di trovare un aiuto ignorando che l’aiuto chiesto alla mafia non fa altro che distruggere a livello morale e personale la dignità e la vita della persona stessa. mi auguro che la lotta a qualsiasi tipo di mafia possa cessare… consapevole che sarà difficile e improbabile. Giudici come Falcone e Borsellino hanno all’epoca dato anima e corpo e ci hanno rimesso la vita. Cercando su YouTube sono arrivata a questo video.

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