o trovato questo video sul sito di Anconatoday, un documento per me significativo perché il procuratore della Repubblica, Monica Garulli e il vice comandante dei carabinieri del R.O.S, Giancarlo Scafuri, ci spiegano l’operazione chiamata “Open Fiber”.
Nel corso di questa indagine erano state fermate quattro persone, tra cui un imprenditore, legato al clan “Alvaro”, una cosca molto importante per la ‘Ndrangheta calabrese.
L’imprenditore aveva affondato le sue radici nel territorio di Fabriano, dove sarebbe stato aiutato da due geometri ad acquistare un capannone industriale alla Baraccola al costo di 1,5 milioni di euro.
La cifra era riuscito ad ottenerla grazie ad alcuni marchigiani, che erano in grado di riciclare grandi somme di denaro e un tesoro che il clan aveva in Svizzera, riuscendo così a portare a termine il proprio lavoro, ovvero acquistare una parte di un capannone industriale alla Baraccola.
La frase di Monica Garulli: “Purtroppo, questa indagine, dimostra l’esistenza di un fenomeno di criminalità che interessa il tessuto economico marchigiano” e di Giancarlo Scafuri: “Questa operazione evidenzia ancora una volta l’importanza della regione Marche nel panorama criminale”, mi ha permesso di capire che purtroppo le Marche non sono più un’isola felice come una volta, ma come il resto dell’Italia, sono state invase dalla Mafia.
Ogni marchigiano, quindi, ha un valido motivo per lottare contro di essa. Io come cittadina marchigiana farò tutto il possibile anche se ancora sono piccola.
Spero che il video e la riflessione vi siano piaciuti.
Buona visione.

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