Il giro d’affari delle mafie è impossibile da calcolare: si parla di circa 40 miliardi di euro (2% del pil), ma secondo la cgia di Mestre questo dato è sottostimato.
Sono proventi ricavati dall’infiltrazione nell’economia legale e da attività illegali concentrate in alcune zone d’Italia.
La mafia è ampiamente diffusa al Sud, ma presente anche al centro e al nord Italia.
Le organizzazioni criminali agiscono sull’economia locale, condizionata dalla spesa pubblica, cercano di corrompere la pubblica amministrazione, così hanno più potere, questo è quello che dice anche la banca d’Italia.
Queste organizzazioni hanno ramificazioni, più o meno importanti, in varie città di ogni regione.
Grazie a questo video sono riuscita a scrivere un elenco dei guadagni mafiosi:
ESTORSIONE E RACKET= profitti mediante violenza o minacce;
USURA= prestito di denaro con interessi elevatissimi;
CONTRAFFAZIONE= imitazione e falsificazione di monete o carte di credito.
LAVORO NERO= rapporto di lavoro tra datore e lavoratore senza previdenza o coperture senza contratto non pagando tasse;
GESTIONE ILLECITA DEL CICLO DEI RIFIUTI = riguarda il traffico, lo smaltimento, le discariche, i ribassi delle gare di appalto e recando danni all’ambiente;
SCOMMESSE CLANDESTINE = gare vietate dalla legge con protagonisti gli animali;
GIOCO D’AZZARDO= scommesse con denaro.
Non deve essere facile per gli investigatori, magistrati e tutti gli uomini e le donne che lavorano contro la mafia riuscire a indagare, ma mi auguro che la lotta a questo fenomeno non smetta mai, perché è l’unica speranza per sconfiggere questo fenomeno che crea morte e disperazione.