Il laboratorio di Schermi in classe è stata una nuova esperienza per conoscere la mafia, le sue origini e i suoi mercati e traffici.
Grazie a questo laboratorio ho imparato a esprimere il mio punto di vista riguardo un video da me scelto; anche se all’inizio mi è sembrato difficile, perché era la prima volta che svolgevo una ricerca su un audiovisivo.
Prima pensavo che la mafia fosse una semplice criminalità organizzata, situata solo nelle parti meridionali del Paese, ma poi ho scoperto che anche nel territorio marchigiano sono presenti affiliazioni della ‘Ndrangheta, capaci di “nascondersi” e rendersi invisibili.
In questo arco di tempo non sono riuscita a prendere parola e ad esprimere il mio parere, perché c’era tanta gente della mia età che non conoscevo e ciò mi creava ansia e mi intimidiva, ma credo che se il laboratorio si fosse svolto solo all’interno delle classi mi sarei sentita più a mio agio.
I tempi del laboratorio erano di 2 ore e secondo me il tempo era giusto andava bene, ma eviterei le ultime due ore, come è capitato l’ultima volta a causa di un imprevisto, perché c’era poca gente che interagiva e/o interveniva perché forse eravamo più stanchi.
Il tema che a me è interessato molto è stato il CODICE D’ONORE perché ricordavo le parole di un mafioso che aveva dichiarato in un video del laboratorio precedente: “NOI NON UCCIDIAMO I BAMBINI”, ma attraverso le nostre ricerche successive abbiamo capito che ciò che loro vogliono far credere è di essere una famiglia che cerca di “aiutare” le persone in difficoltà, invece non hanno pietà per nessuno.
Il nostro immaginario pensa che la mafia è formata solo da componenti di genere maschile, ma ciò che Enzo e Cinzia ci hanno fatto capire è che anche le donna ne possono far parte.