Tutte le classi seconde della scuola “Marconi” hanno partecipato, per poco meno di quattro mesi, ad un progetto chiamato “CINEMOVEL” dove si approfondisce un tema tanto sottovalutato quanto importante, cioè quello della mafia.
Fino a prima di questa attività noi sapevamo molto poco dell’ argomento, però, ora che siamo giunti al termine abbiamo imparato ad osservare con occhi diversi il contesto sociale in cui ci troviamo e a distinguere il bene dal male.
Sinceramente appena mi è stata proposta questa attività didattica non ero molto allettato perché pensavo che non fosse nulla di che, ma già al primo incontro la mia opinione è cambiata, era divertente, ma allo stesso tempo istruttivo, eravamo liberi di esprimere qualunque nostro pensiero o dubbio, però senza mai uscire dall’argomento, e questa cosa era assolutamente di mio gradimento. Durante gli incontri sono riuscito a dare il mio contributo e il mio parere, io come molti altri alunni/e.
Certamente mi aiutava ad entrare nel tema anche la voglia e la grinta contagiosa che ci trasmetteva Enzo Bevar (il nostro “maestro”), a cui non è mai mancato il sorriso, la serietà e la professionalità; era come se in qualche modo riuscisse a comunicare con noi giovani, cosa non proprio facile ai giorni d’oggi.
Lui alla fine di ogni incontro ci dava un “compito”, cioè cercare un video che rispondesse ad una qualsiasi domanda proposta e parlarne brevemente in un testo. Devo ammettere che cercare un contenuto multimediale idoneo non era facile, come non lo era scrivere il commento, anche se bastava solo un po’ di volontà e il gioco era fatto.
A mio parere è importante già alla mia età approfondire temi come questo soprattutto per non intraprendere “strade sbagliate” nel futuro e per saper distinguere la legalità dall’illegalità.
A volte ciò che guardavo e ascoltavo mi suscitava emozioni, come paura, dispiacere e felicità, infatti quando vedevo persone morire il terrore e la tristezza inarrestabili mi salivano per le vene.
Tra i personaggi uccisi dalle mafie abbiamo trovato Peppino Impastato, Cocò Campolongo, ma quello che mi ha maggiormente colpito e interessato è Giancarlo Siani, un giornalista la cui eccessiva curiosità e l’impegno per il lavoro lo hanno portato alla morte.
La mia seconda media è stata caratterizzata principalmente da quest’attività che mi ha aperto un mondo ancora da me inesplorato. Ma mi resteranno impresse anche le risate, le riflessioni e i momenti di svago, di sicuro non mi dimenticherò neanche di tutti quei bei momenti passati insieme.