Ecomafie

18 Dicembre 2020

COSA SONO?

Le ecomafie sono delle organizzazioni criminali, di tipo mafioso, che trattano lo smaltimento dei rifiuti ovviamente in modo errato e così arrecando un danno all’ambiente.

STORIA

Notizie relative all’attività di tali organizzazioni hanno cominciato ad avere un certo risalto a partire dal 1982, quando è entrata in vigore la normativa sul trattamento dei rifiuti speciali con l’emanazione del D.P.R. (DECRETO DEL PRESIDENTE) 10 settembre 1982.
Per la prima volta nel 1991 vennero accertati reati di questo tipo, commessi su larga scala. Sei imprenditori ed amministratori vennero condannati dalla Settima Sezione del Tribunale di Napoli per abuso di ufficio e corruzione; vennero assolti, invece, dal reato di associazione mafiosa.
Il termine ecomafia appare tuttavia, per la prima volta, nel 1994 in un documento pubblicato dall’associazione italiana LEGAMBIENTE in collaborazione con EURISPES e con l’ARMA DEI CARABINIERI.
Grazie alla collaborazione di quest’ultima con l’associazione Legambiente, nel 1997 venne pubblicato il primo RAPPORTO ECOMAFIE dell’associazione ambientalista, che da allora ogni anno fa il punto sull’argomento.

DOVE?

Secondo il rapporto ECOMAFIE2015 di Legambiente nel 2014 sono stati 29.293 i reati accertati, per un giro d’affari pari a 22 miliardi di euro. Le regioni dove si registra il maggior numero di reati ambientali sono, nell’ordine, Campania, Sicilia, Calabria e Puglia, le stesse in cui sono presenti le principali organizzazioni mafiose italiane.
Il Sud d’Italia è l’area dove la maggior parte di questi rifiuti va a finire, in particolare lungo le cosiddette “rotta adriatica” e “rotta tirrenica”, dal nord verso la Puglia e verso la Campania-Calabria. Parte dei rifiuti viene sotterrata in cave abusive, già oggetto di reati ambientali di escavazione. Nel Nord Italia in più casi è stato accertato lo smaltimento di fanghi tossici, come fertilizzanti in campi coltivati. Ma l’Italia è anche crocevia di traffici internazionali di rifiuti, provenienti dai paesi europei e destinati a Nigeria, Mozambico, Somalia, Romania. Si ipotizza che l’omicidio di Ilaria Alpi sia riconducibile a inchieste, che la giornalista stava conducendo su questo tema.

METODI DI SMALTIMENTO

* Abbandono di rifiuti nel territorio o nelle acque (grotte, cave, boschi, fiumi, fondali marini,…);
* Accumulo di rifiuti in vecchie imbarcazioni, che vengono poi affondate in alto mare;
* Combustione illegale dei rifiuti, che provoca emissioni di sostanze tossiche;
* Occultamento dei rifiuti in fondamenta di edifici in costruzione, in terrapieni di infrastrutture stradali, in scavi vari,…;
* Miscelazione di rifiuti pericolosi con materiali ritenuti innocui da rivendere o riutilizzare, ad esempio terre e rocce per riempimenti, compost per uso agricolo,…;
* Smaltimento di rifiuti pericolosi classificandoli fraudolentemente come non pericolosi, risparmiando sui costi;
* Esportazione di rifiuti pericolosi nei paesi in via di sviluppo, in cui non esistono impianti di smaltimento o recupero adeguati.

PERCHÉ L’HO ASSOCIATO A NORD/SUD

L’ho associato a nord e sud perché molte di queste attività illegali avvengono proprio al sud Italia, dove in rifiuti e rifiuti speciali vengono smaltiti in modo illegale e pericoloso per la vita delle persone.

DOVE HO TROVATO LE INFORMAZIONI

Le informazioni le ho trovate su Wikipedia e qualche altro sito, il video invece su YouTube.

PERCHÉ HO SCELTO QUESTO TEMA

Ho scelto questo tema perché è una cosa che mi interessa molto ed a cui tengo molto. Diciamo che è una cosa di famiglia perché mio padre è una specie di guardia forestale e si occupa anche di queste cose.


Alessio

Torino

ISTITUTO BODONI-PARAVIA

3BT

Lascia un commento