Recensioni del film
LA FAMOSA INVASIONE DEGLI ORSI IN SICILIA

di Lorenzo Mattotti

 

Teresa Marchesi su Huffington Post
21/05/2019

Un apologo senza tempo, in realtà, che vede la tribù degli orsi calare su una Sicilia remota e fantastica, guastarsi a contatto con la corruzione degli umani e tornare in finale alla purezza delle montagne. Raccomanda il re degli Orsi, Leonzio, sul letto di morte: “Buttate via l’oro. Gettate i cannoni, i fucili, e tutte le altre diavolerie che gli uomini vi hanno insegnato. Tornate quelli che eravate prima”. Le suggestioni ecologiche, morali e animaliste sono attualissime.
Nella versione italiana è Andrea Camilleri a prestare la sua voce inconfondibile al Vecchio Orso, e poi Toni Servillo, Antonio Albanese, Corrado Guzzanti… un doppiaggio stellare. Fedelissimo all’originale, Mattotti aggiunge, di suo, solo la ’chiave’ del raccontare: un cantastorie di strada, la piccola Almerina che lo accompagna, il Vecchio Orso, custode della memoria.


Cristina Piccino su Il Manifesto
22/05/2019

La famosa invasione degli orsi in Sicilia parte dal racconto omonimo di Dino Buzzati pubblicato sul «Corriere dei Piccoli» a puntate nel 1945, una fiaba fuori dal tempo, apologo sulla convivenza tra culture diverse come fonte di ricchezza e sul potere che acceca e divora qualsiasi ipotesi di felicità alla cui «traduzione» nelle immagini, e nel proprio universo poetico, Mattotti ha lavorato per cinque anni.


Simone Soranna su Duels.it
04/11/2019

La famosa invasione degli orsi in Sicilia è un lavoro che mette alla base della sua forma il piacere della narrazione che si alimenta minuto dopo minuto. Ai bambini verrà chiesto semplicemente di lasciarsi cullare tra le pieghe di un viaggio magico, fantasioso e coloratissimo al quale sembra impossibile resistere. Ai più grandi invece l’operazione propone un’esperienza diversa, un tuffo nel passato alla malinconica (ri)scoperta del lato più infantile che l’età adulta troppo spesso si augura di aver vinto e debellato del tutto.


Paolo Lughi su Il Piccolo
17/11/2019

Come i due cantastorie del film, Mattotti ci porta nel regno delle favole attraverso le immagini che prendono origine dalle parole (voci nella versione italiana sono, tra gli altri, Toni Servillo, Antonio Albanese, Corrado Guzzanti). Preziosa, ancor più di questi tempi, la riflessione sullo straniero, sulla contaminazione (identitaria ed etica) e la convivenza, con un afflato umanista palpabile.
Ultima, ma non ultima, c’è una Sicilia mozzafiato in cui risaltano più le bellezze naturali che non quelle artistiche, e che sembra la Nuova Zelanda del “Signore degli anelli”.