La mafia nei videogiochi

26 Novembre 2020

Se si parla della mafia nei videogiochi si pensa subito al famoso gioco “Mafia“, che nasce nel 2002 sviluppato da Illusion Softworks e comprende auto e armi anni ’30 oppure al gioco “Il padrino” gioco pubblicato nel 2006 e sviluppato da Visceral Games.

All’inizio di questi videogiochi il M5S aveva detto che non erano “giusti” perché c’erano violenza, sanguinose battaglie e, molto spesso, era la mafia a vincere; inoltre, il deputato Carmelo Miceli aveva detto che i videogiochi sono “subdoli strumenti di propaganda mafiosa“. Però i videogiocatori definiscono questi videogiochi “casual game che trattano il tema di criminalità in modo superficiale”.

Io penso che si possa giocare a giochi simili e far vedere come funziona realmente la mafia, però, ritengo anche che si debba far “perdere” la mafia, perché oggi i ragazzi iniziano sin da piccoli a giocare e potrebbero imbattersi in questo tipo di videogiochi e ricevere un cattivo esempio.

Ho trovato queste informazioni su Wikipedia e su vari siti di videogiochi; ho usato internet per trovare queste informazioni perché mi sembra il posto più grande in cui si parla di questo genere di cose; ho scelto quest’argomento perché c’è bisogno di parlarne essendo un ambiente per giovani e ho scelto videogiochi che riguardano la mafia e ho riportato le reazioni della politica e quelle degli utenti. Collegherei questo argomento alla illustrazione “visibile/invisibile” perché i ragazzi giocando apprendono inconsapevolmente insegnamenti sbagliati riguardanti la vita e il comportamento.


Flavio

Maglie

IISS E. MATTEI

2 A

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