Tra cinema, fotografia e fumetto, sono 64 le opere realizzate dai giovani artisti provenienti da Italia, Francia e Bosnia ed Erzegovina nell’ambito di Artists@Work, progetto europeo dedicato a denunciare le ingiustizie sociali e a raccontare storie che parlano di legalità e di solidarietà, con l’obiettivo di diffondere valori e buone pratiche in Europa.
A seguito di una call lanciata nei tre paesi, i professionisti formatori di Artists@Work, Bruno Oliviero e Renaud Personnaz per il cinema, Pietro Scarnera e Dejan Slavuljica per il fumetto e Stephane Charpentier e Munever Salihovic per la fotografia, hanno selezionato oltre 100 artisti, che hanno partecipato a un percorso formativo gratuito.
Il percorso formativo si è sviluppato da gennaio a settembre 2018, con 3 momenti di workshop intensivi realizzati in ogni paese, in Italia con i corsi dedicati a Audiovisivo e Fumetto, in Francia con Fotografia e Audiovisivo, in Bosnia ed Erzegovina con Fumetto e Fotografia.
Ai tre momenti di incontro fisico si è unita un’attività di mentoring a distanza, per poi arrivare alla finalizzazione dei lavori, alla loro presentazione sulla piattaforma del progetto www.artists-work.eu, e alla prima grande occasione di esposizione delle opere con la mostra Just/Art, realizzata nell’ambito dell’edizione 2018 del Festival di Internazionale.
Un intenso percorso di “learning by doing”, caratterizzato da un continuo confronto tra gli artisti e i formatori, dalla co-creazione tra i partecipanti e dall’apprendimento collettivo sul campo, ha portato alla nascita di uno spazio in cui scambiare esperienze umane, memorie, pratiche artistiche, per capire insieme, come sottolineava Bruno Oliviero “in che modo si può comunicare e si può trovare un terreno comune per raccontare il flusso del mondo che ci circonda”.
Le opere raccontano degli incendi dolosi sul Vesuvio, della parità̀ di genere, del processo Aemilia, del mercato della droga nel boschetto di Rogoredo, di agromafie, dell’esperienza vissuta come volontaria sull’isola di Lampedusa, dell’emigrazione giovanile, del degrado urbano e sociale dei luoghi che abitiamo, di immigrazione e di processi di integrazione, di carcere minorile, di traffico di essere umani, di emarginazione, solitudine e povertà, della corruzione in tutte le sue forme.
Oggi, dopo una campagna di comunicazione internazionale promossa dai partner in Italia, Francia e Bosnia ed Erzegovina, le opere sono visibili sulla piattaforma a loro dedicata per continuare a testimoniare che la cultura è uno strumento assai potente per ascoltare, approfondire, raccontare e denunciare le ingiustizie sociali e per partecipare attivamente ai processi di cambiamento che segnano il nostro tempo.
Artists@Work. Creativity for Justice and Fairness in Europe è cofinanziato dall’Unione Europea, promosso da Fondazione Unipolis in qualità di capofila, con la partnership di Cinemovel Foundation, Libera Associazioni, nomi, numeri contro le mafie, Ateliers Varan e Tuzlanska Amica. La proposta è stata candidata al bando 2016 di Europa Creativa dedicato a progetti di cooperazione: su 584 le application ricevute, 81 sono state quelle selezionate dalla Commissione Europea.
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