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Rifiutopoli fa tappa in Sicilia in un tour dedicato alle scuole

RIFIUTOPOLI. Veleni e antidoti arriva per la prima volta in Sicilia con un tour dedicato alle scuole, dopo un intenso viaggio iniziato nel 2017 lungo tutta la penisola.

Da Partinico ad Agrigento, da Pozzallo a Piazza Armerina fino a Palermo, dall’11 al 15 marzo 2019, grazie a Legambiente Sicilia, Rifiutopoli è entrato in contatto con le istituzioni scolastiche siciliane e oltre 1.500 studenti all’interno della manifestazione Sicilia Munnizza Free, la campagna di informazione, sensibilizzazione e volontariato ambientale per liberare l’isola dai rifiuti e promuovere l’economia circolare.

Attraverso le parole scritte e narrate da Enrico Fontana e le immagini create dall’artista Vito Baroncini con la lavagna luminosa, lo spettacolo racconta e denuncia il ciclo illegale dei rifiuti, i traffici dell’ecomafia, ma anche la possibilità di invertire questa pericolosa rotta.

Gli studenti presenti durante le varie tappe del tour siciliano si sono immersi nel connubio multisensoriale di parole, suoni e immagini, leggendo in Rifiutopoli il racconto di una speranza in cui l’elemento della farfalla, dal greco psyché, allegoria e simbolo dell’anima nella cui metamorfosi si contempla sia la vita che la morte, diventa il filo conduttore della narrazione: un viaggio metaforico nel “mondo di sotto” per liberarsi delle cattive consuetudini e iniziare ad agire attraverso scelte responsabili.

Fondamentale, spiega Maria Teresa Noto, Presidente di Legambiente Partinico, «è stato il coinvolgimento delle istituzioni locali, affinché il messaggio di Rifiutopoli possa essere veicolato e condiviso in modo chiaro e profondo per un corretto smaltimento dei rifiuti e per infondere cultura».

«La collaborazione si è rivelata molto più proficua di quanto avessimo preventivato nel momento in cui, tanto come ufficio regionale quanto come circoli territoriali coinvolti, ci siamo determinati a programmare un vero e proprio tour di Rifiutopoli» racconta Claudia Casa, direttore di Legambiente Sicilia. «Lo abbiamo fatto a valle di un progetto di comunicazione quale è stato Sicilia Munnizza Free, che per oltre un anno ha visto Legambiente promotrice di attività di tipo prettamente politico, come gli Ecoforum su rifiuti ed economia circolare, ma anche a carattere informativo e formativo, come le 100 Piazze per differenziare in cui ai cittadini si è fatto toccare con mano il valore che assume il rifiuto quando viene correttamente separato e conferito. Concludere questo percorso faticoso ma anche in più occasioni entusiasmante con Rifiutopoli ci ha permesso di chiudere realmente il cerchio sul concetto posto a base di Sicilia Munnizza Free, e cioè che solo dalla piena consapevolezza del ruolo determinante che ogni singolo cittadino deve svolgere verrà la spinta decisiva per condurre la Sicilia fuori dal buco nero dell’emergenza rifiuti. In questo senso possiamo senz’altro affermare che una performance come quella proposta dal racconto di Enrico Fontana e dalla straordinaria abilità artistica di Vito Baroncini esalta il lavoro di formazione, informazione e sensibilizzazione che Legambiente conduce soprattutto tra le nuove generazioni. Assistere a Rifiutopoli – come ci hanno detto molti insegnanti – apre gli occhi e le menti anche dei più scettici e distratti rispetto al problema dei rifiuti, facendolo sì apparire in tutta la sua gravità ma anche tutt’altro che irrisolvibile ed assegnando a ciascuno compiti e responsabilità ben definite per pervenire alla sua virtuosa soluzione.»

Alla fine di ogni spettacolo ragazze e ragazzi si sono confrontati con Enrico Fontana, interrogandosi sul significato di alcuni concetti quali l’economia circolare e l’ecomafia.

«Ora l’obiettivo è crescere ancora insieme, coinvolgendo sempre più il territorio in questa battaglia di sensibilizzazione contro i rifiuti e l’ecomafia. Da tutti ci è venuta l’esortazione a programmare nuovi incontri e a coinvolgere in un nuovo tour di Cinemovel altre scuole del territorio» afferma Claudia Casa.

 

Rifiutopoli in Sicilia nelle parole di Enrico Fontana

L’incontro con tantissimi giovani, almeno 1.500 nelle sette conferenze-spettacolo realizzate a Partinico, Agrigento, Pozzallo, Piazza Armerina e Palermo, è stato entusiasmante. Abbiamo trovato ovunque un’attenzione e una voglia di saperne di più che mi ha davvero colpito. Persino più tra gli studenti delle scuole medie che in quelli dei licei o degli istituti superiori. Nelle tante domande che mi sono state fatte si è visto il lavoro concreto dei circoli di Legambiente, straordinario, e quello delle insegnanti. E mi ha fatto davvero piacere constatare che la scelta di abbinare testo e immagini funziona, soprattutto quando si affrontano temi difficili e complessi, come quelli dei rifiuti che produciamo e del loro destino. Accanto a chi si era preparato domande scritte, molto puntuali, ci sono stati anche tanti interventi spontanei, suscitati dalle emozioni che con Vito Baroncini siamo riusciti a trasmettere. Di aneddoti ce ne sarebbero tanti ma ne voglio citare due: la domanda di uno studente di una scuola media di Agrigento che con piglio professionale mi ha chiesto se esistono sistemi di tracciabilità dei rifiuti dalla raccolta differenziata al riciclo, centrando il cuore del problema, perché c’è ancora molto da fare da questo punto di vista, e il cartello “No Ecomafia” delle studentesse dell’Istituto comprensivo che ci ha ospitato a Piazza Armerina, con tanto di spiegazione, che mi ha semplicemente commosso.

Insieme all’illustratore Vito Baroncini lavorate con la multisensorialità. Qual è stata questa volta la reazione del pubblico e cosa ti ha colpito maggiormente di questo viaggio nelle terre siciliane?

Innanzitutto, il silenzio appena si accende la lavagna luminosa e Vito comincia a disegnare le sue farfalle. E poi, spesso, gli applausi appena finisco di leggere il primo brano del testo, quando spiego in sintesi che cos’è Rifiutopoli. Si capisce subito che si sta creando l’attenzione giusta e non è semplice quando in sala ci sono fino a 400 ragazze e ragazzi, come è successo a Pozzallo. Ma a colpirmi è stato soprattutto il richiamo al senso di responsabilità di ognuno, che attraversa il racconto di Rifiutopoli e che è stato sottolineato da tutti gli interventi, quando finisce lo spettacolo e si lascia spazio alle domande. Alle ragazze e ai ragazzi siciliani è ben chiara la responsabilità dei cittadini adulti nella situazione di degrado che si vive purtroppo in tante aree della loro splendida terra, dove la raccolta differenziata è ancora ferma a poco più del 21%, distante anni luce dagli obiettivi fissati per legge e dalle regioni più virtuose, come il Veneto, che sono oltre il 70%.

Riflettendo sul dibattito mondiale scatenatosi in questi giorni intorno alle emergenze ambientali e in particolare all’importante azione del Global Climate Strike, quale pensi possa essere l’apporto e soprattutto il ruolo dei giovani in questa importante sfida globale? Quanta, secondo te, è la consapevolezza tra gli studenti e cosa ancora bisogna fare per raggiungere dei risultati?

I giovanissimi che hanno animato le piazze del 15 marzo e che torneranno a manifestare in tutto il mondo venerdì 24 maggio ci hanno letteralmente dato la sveglia. Come ricordiamo anche in Rifiutopoli continuiamo a consumare in maniera insostenibile per l’ambiente materie prime e risorse preziose, inquinando il Pianeta. E non c’è più tempo da perdere per dare sostanza alla transizione ecologica dell’Economia, della società in cui viviamo e dei nostri stili di vita. La consapevolezza tra i giovani, come dimostra la storia di Greta e dei risultati che grazie alla sua testimonianza sono già stati raggiunti, in termini di partecipazione, è cresciuta in maniera esponenziale. Ma si sta diffondendo anche tra le persone più grandi e nelle imprese. È la politica, sono i governi che ancora latitano, quando addirittura non remano contro. Ma è una situazione anche questa destinata a cambiare. Almeno lo spero.