La mafia e lo Stato Sociale

11 Dicembre 2020

Il compito dello Stato Sociale era proprio quello di ovviare alla povertà, ma nel momento del suo fallimento, molte persone, invasi dalla debolezza e dalla vulnerabilità si sono affidati alla mafia, non sapendo di cadere in una trappola, da cui non si fa più ritorno. Purtroppo all’interno dello Stato, sono presenti molti colletti bianchi, ovvero coloro che ricoprono ruoli elevati e di particolare responsabilità, che come si suole dire non si sporcano le mani in faccende pratiche e quindi possono permettersi l’uso della camicia bianca. I reati che coinvolgono questa categoria, denominati in inglese white collar crime, hanno la particolarità di essere commessi nell’ambito lavorativo, nello svolgimento delle rispettive attività professionali, e sono spesso sottovalutati restando così impuniti. Purtroppo per l’importanza dei ruoli che ricoprono solitamente i colletti bianchi, questa indifferenza sui loro reati, può essere disastrosa, demolisce l’unità dello stato, che dalla mafia viene visto come un via libera.
Credo che l’unico modo per riuscire a sconfiggere la mafia sia la solidarietà, ogni uomo che si sente solo cerca la via apparentemente più facile da seguire, che però come nel caso della mafia, può essere la più contorta, ma se si crea un mondo solidale, nessuno si sentirà più solo e la mafia non avrà nessun appiglio. Come diceva Giovanni Falcone, la mafia è fatta di uomini che si possono sconfiggere, purchè lo si voglia.

Io associo questo contenuto alla carta visibile/invisibile, facendo riferimento ai colletti bianchi, che molte volte dietro i bei vestiti e le belle parole, nascondono le brutte azioni, proprio per questo bisogna fare attenzione alle apparenze, e non lasciarsi ingannare da false promesse che porteranno alla rovina, ma chiedere aiuto a chi davvero è capace di aiutare, senza chiedere nulla in cambio.


Giuseppina

Polistena

ITIS M. M. MILANO

5 E

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