La Strage di Capaci…

11 Gennaio 2021

Ho trovato questo contenutp digitanto su Google “Strage di Capaci”
La Strage di Capaci è stata la causa della morte di Giovanni Falcone.
Capaci è un comune italiano della città di Palermo, in Sicilia.
Ma che cos’è, quando è avvenuta questa strage, per colpa di chi…?
La Strage di Capaci fu un attentato di stampo terroristico mafioso, compiuto da Cosa Nostra, un’associazione di tipo mafioso che si trova in Sicilia ma agisce anche in altre parti del mondo.
Giovanni Falcone, nel 1992, a maggio, fu mandato a Roma con sua moglie. Egli aveva l’obiettivo, con il suo caro amico Paolo Borsellino, di sconfiggere le associazioni mafiose.
La decisione dell’attentato fu presa tra il settembre-dicembre 1991 dall’associazione mafiosa Cosa Nostra, che decise di utilizzare un esplosivo composto da 500kg di tritolo. Oltre a questo, dovettero decidere dove posizionarlo, ed erano indecisi tra due luoghi : in alcuni cassonetti della spazzatura vicino all’abitazione di Falcone, oppure in un sottopassaggio che attraversava l’autostrada A29. Entrambe le proposte furono scartatate e Pietro Rampulla, esperto in esplosivi aiutò i mafiosi in questa impresa. Infine, Pietro Rampulla effettuò una prova dell’esplosivo e, dopo aver scavato nel terreno, collocò un cunicolo delle stesse dimensioni di quello presente sotto l’autostrada e riempì la buca con del cemento; all’interno del cunicolo inserì dell’esplosivo, e vi collocò un detonatore elettrico (artifizio contenente esplosivo) fornito da Giuseppe Agrigento. Vennero utilizzate la stessa trasmittente e la stessa ricevente che furono poi impiegate nell’attentato a Capaci.
Dopo aver fatto ciò, salvatore Bondino, Raffaele Ganci e Salvatore Cancemi, compirono alcuni sopralluoghi per individuare il luogo adatto alla realizzazione dell’attentato. Ovviamente, altri mafiosi tennero sotto controllo le macchine che scortavano Falcone, per riuscire a capire quando il guidice sarebbe tornato a casa. Così, il 23 maggio 1992, Domenico Ganci avvertì telefonicamente i suoi alleati e disse loro che le scorte erano partite e stavano imboccando l’autostrada per Punta Raisi, il luogo in cui sarebbero andati a prendere Falcone. Quando videro che il giudice era effettivamente arrivato, uno dei mafiosi si spostò con la macchina in una corsia parallela per seguire le macchine che gli interessavano, e un altro si spostò su una collinetta dalla quale riusciva a vedere bene il tratto stradale interessato. Alla vista del corteo, dopo un attimo di esitazione da parte dei mafiosi, poichè la macchina di Falcone stava rallentando, Brusca attivò il radiocomando che fece scattare l’esplosione. La prima macchina del corteo venne investita in pieno e sbalzata in un giardino ad alcune decine di metri, la seconda auto, nella quale si trovava il giudice, si schiantò contro il muro di asfalto e detriti, innalzatisi per via dello scoppio, che proiettarono Falcone e la moglie sul parabrezza. Nella terza auto, erano feriti ma vivi e dopi alcuni minuti di shock si ripresero e si diressero verso la seconda auto per proteggere Falcone, la moglie e gli altri uomini.
Questo attentato ci fu il 23 maggio alle 17:57. Giovanni Falcone e la moglie vennero portati in ospedale; il primo morì alle 19:05 tra le braccia del caro amico Borsellino, la moglie poco dopo le 22 durante un’operazione chirurgica.


Ludovica

Castelfranco Emilia

IC MARCONI

3B

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