Saveria Antiochia: una donna coraggiosa

24 Marzo 2021

Ho scelto come tema di questo testo la figura di Saveria Antiochia, perché sono rimasta colpita dal suo coraggio nel denunciare la complicità nei rapporti tra Stato e mafia.
Questo articolo l’ho trovato digitando su Google le parole Saveria, Antiochia, mafia.
Saveria era la madre dell’agente di polizia Roberto Antiochia, ucciso dalla mafia il 6 agosto del 1985 a Palermo, il giorno in cui fu assassinato il Commissario Ninni Cassarà.
Roberto Antiochia aveva solo 23 anni ed era un membro della scorta del commissario Cassarà: il giorno in cui rimase vittima di quell’attentato non avrebbe nemmeno dovuto essere in servizio perché in ferie. L’ amore per il suo lavoro e per la legalità lo portarono ad interrompere volontariamente i suoi giorni di riposo. Ho scelto questa tematica perché penso che denunciare le attività illecite della malavita organizzata e i rapporti fra la malavita e le Istituzioni sia sinonimo di grande coraggio. Le persone che si schierano contro la mafia sanno bene che ciò può mettere a rischio le vite loro e dei loro familiari. Saveria Antiochia non solo ha denunciato la complicità fra la mafia e le Istituzioni, ma ha anche sottolineato le condizioni in cui suo figlio e tanti poliziotti svolgevano il proprio lavoro: senza protezioni adeguate, senza autovetture, senza strumenti di lavoro che consentissero loro di svolgere la propria attività nel modo migliore possibile. A tal proposito, lei lesse pubblicamente una lettera all’allora ministro dell’Interno, Scalfaro, nella quale denunciava tutto ciò. Saveria Antiochia ha girato scuole, università e convegni per denunciare le attività illegali della mafia e la scarsa protezione dello Stato per i poliziotti. E’ stata anche fra i fondatori del “Circolo società civile”, fondato nel 1985 a Milano da Nando Dalla Chiesa. Ho associato questo articolo all’illustrazione “silenzio-voce” perché Saveria Antiochia, nonostante il dolore per la perdita di un figlio, non è rimasta in silenzio e non ha avuto paura, denunciando a voce alta e senza paura le attività mafiose, schierandosi dalla parte della legalità. Il suo esempio deve guidare anche noi giovani a stare sempre dalla parte della giustizia e della legalità.


Anamaria

Lecco

IIS PARINI

2B

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