Musica e mafia
Ho scelto la musica perché secondo me è un ottimo strumento per diffondere un'idea e dare l'opportunità di riflettere su temi profondi.
Ho scelto la musica perché secondo me è un ottimo strumento per diffondere un'idea e dare l'opportunità di riflettere su temi profondi.
Don Pino non tentava di riportare sulla via giusta coloro che erano già entrati nel vortice della mafia, ma cercava di non farvi entrare i giovani che vivevano per strada e che consideravano i mafiosi degli idoli.
La bandiera presente nell’immagine ritrae ciò che vogliono i cittadini, ovvero la pace, infatti, nella bandiera è incisa la scritta “NO ALLA MAFIA”.
Santino Di Matteo è un pentito che ha perso il figlio a causa di Toto Riina e l’ho scelto perché mi ha interessato la storia inerente al bambino e a come lui, pentito, non dia pace a Toto Riina per l’accaduto.
Nel video viene intervistato il fratello di Peppino Impastato che racconta la storia di come è stato ucciso suo fratello.
Rrovo che il giornalismo abbia un ruolo fondamentale nel mettere in evidenza ciò che accade quotidianamente nel mondo della mafia, sottolineando il ruolo che i più potenti hanno all'interno di esso.
Giuseppe Impastato, chiamato anche Peppino, è nato a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948 da una famiglia mafiosa.
“E’ come se avessimo di fronte una persona con un passamontagna in testa!”. Questa l’espressione fu usata nel giugno 2018 quando Report si occupò per la prima volta della vicenda San Siro.
Dopo l'ultimo incontro di schermi in classe ho deciso di informarmi di più sul dolo di cui non sapevo molto.
Ho deciso di continuare ad approfondire il tema dei bambini uccisi dalla mafia, sono vittime innocenti e purtroppo ancora moltissime persone sono convinte che la mafia non tocchi i bambini.
Qualche mese fa ho visto alla TV il film "Johnny Stecchino" e, nonostante sia del 1991, l'ho trovato molto attuale. In una scena si parla delle "tre piaghe di Palermo" senza mai accennare al fenomeno mafioso che in quegli anni ha colpito molto duramente il capoluogo siciliano.
Ho voluto scegliere questo argomento perché sono una persona che cerca di vedere il bene, le cose positive in ogni cosa, perciò se Buscetta si è pentito, diventando collaboratore di giustizia contro Cosa Nostra, significa che credeva ancora che parlare fosse la cosa migliore e utile per il paese, non è voluto rimanere in silenzio, poteva scappare, cambiare identità, non voler collaborare, ma non l'ha fatto e credo che il motivo fosse perché credeva ancora che la Mafia potesse essere fermata, o almeno indebolita.
In questo video mostrano il luogo nel quale è stato tenuto prigioniero il figlio di un pentito e che successivamente è stato sciolto nell'acido, esclusivamente per vendetta.
Ho scelto questo video perché vedendo un lavoro di un mio compagno riguardante una giornata di Rina in pretura, mi è venuto spontaneo chiedermi: "come si è organizzata la mafia dopo la morte di Rina?"
In questo servizio di Striscia la Notizia, infatti, si evince come la popolazione abbia paura e si rifiuti di fare una foto con delle scritte diffamatorie nei confronti dell'organizzazione criminale. Da qui, si evince il potere della campagna di controllo e di paura sulle masse perpetrata dalla mafia stessa.
Questo libro scritto da Luigi Garlando ha come narratore del libro il piccolo Giovanni, un bambino di 9 anni nato e cresciuto a Palermo.
Hai una voce? Grida. Per te. Per chi non ce la fa. Per chi non ce l'ha fatta. Per mettere alle strette chi si muove e si sente forte dietro un muro di silenzi. Grida, fallo contro l'indifferenza. Non deve esistere il silenzio, non deve esistere la legge del più forte. "La mafia uccide. Il silenzio pure."
Ho trovato questo video su internet, cercando “donne uccise dalla criminalità”, l'ho scelto perché è una storia toccante e mi ha interessata.
La ragazza era la figlia di un importante boss mafioso e decise di parlare con Borsellino e svelare a lui i segreti della mafia.
Parla del ricordo di Peppino Impastato, dei luoghi che frequentava e il luogo in cui è morto; tutto ciò è narrato dal fratello, Giovanni.
Francesca Serio è stata la prima donna a denunciare i misfatti della mafia dopo la morte del figlio, Salvatore Carnevale.
In questo video si parla si parla di Piera Aiello, che dopo circa 27 anni di anonimato ha deciso di svelare il suo volto alle telecamere di Fanpage.
Dopo aver visionato una serie di filmati ho deciso di scegliere questo, soprattutto perchè mi ha colpito particolarmente l'intervista fatta alla sua docente di italiano della scuola media, che le venne incontro chiedendole se volesse confidarsi con lei ed, in successione alla sua morte, la paragonò ad una donna, nonostante fosse ancora una ragazzina.
Alessandro Marsicano, nato a Palermo, è un testimone di giustizia sotto scorta da otto anni. Nel 2007 incominciò ad essere minacciato dagli aguzzini che lo costringevano a pagare il pizzo, mettendolo in seria difficoltà economica. Nel 2011 ebbe il coraggio di denunciare queste ingiustizie; questa denuncia portò l'arresto di trentacinque persone tra boss e gregari dei mandamenti Pagliarelli e Porta Nuova.
Questo articolo è un intervista fatta a Giuseppe Paternostro (un ricercatore di linguistica italiana), riguardo il suo libro: "il linguaggio mafioso". Gli vengono poste tante domande sul sistema di comunicazione dei mafiosi, come ad esempio se sono presenti detti, codici, riti, segni, silenzi, etc..
Questo video parla di un imprenditore che, stanco di essere vittima della mafia, decide di filmare il mafioso che(più di una volta) gli aveva chiesto il pizzo e di denunciarlo alla polizia.
La voce e le note sono mezzo di protesta e di memoria di persone che non devono essere dimenticate per le loro imprese come quella di Peppino.
Non bisogna dimenticare la violenza delle mafie non è nè uno scherzo nè un gioco, per trovare il coraggio di denunciare questi “uomini" e scegliere da che parte stare.
Questo è uno dei tanti omicidi di bambini da parte della mafia e la storia che quest'ultima non uccide donne e bambini non è assolutamente vera, questo video ne è la dimostrazione.
Nell' arco della sua storia la 'Ndrangheta ha sviluppato molti riti per ogni occasione, che sono stati tramandati prima oralmente e poi tramite dei codici.
Nel video viene intervistato il giornalista Paolo Borrometi che parla di Lea Garofalo e della sua storia. La sua vita terminò a 35 anni per mano dell'ex compagno, un capo 'ndrangheta.
Ho scelto questa canzone, ispirata al film "i cento passi", dove appunto i cento passi sarebbero la distanza che separava la casa di Peppino Impastato da quella di un boss mafioso che è colui che poi lo uccise.
Vincenzo Agostino e i 50 mila euro di risarcimento: ''Voglio giustizia, i soldi non mi interessano''. Quel maledetto 5 agosto il figlio fu ucciso mentre era con la giovane moglie, Ida Castelluccio, all'epoca incinta.
Questo video parla e racconta della memoria di Peppino Impastato. Un contenuto molto interessante per farci capire che ci sono molte vittime di mafia che lottano contro di essa.
Ho trovato questo argomento su Google. Parla delle donne vittime della mafia. L'ho scelto per sfatare il codice d'onore, di cui si parla tanto, della mafia che non uccide né bambini né donne.
Ho trovato questo contenuto sul web, racconta della storia di questo ragazzino, purtroppo vittima della mafia. Ci sono 125 bambini morti a causa della mafia, ma nessuno ne parla come se non fosse rilevante.
Nel video l'intervistatrice Michela Ponzani commenta e visiona un filmato racchiudente la vita e le attività della vittima insieme allo storico e scrittore Giovanni De Luna. Ho scelto questo filmato perché credo descriva in modo completo chi è stato Maurizio Rostagno, il suo spirito e dedizione e soprattutto altruismo nell'aiutare i tossicodipendenti.
Il video è tratto dal TG di La7 e mostra l'ex compagno di Lea Garofalo che al processo confessa la verità, cioè l’omicidio di Lea.
Il testo parla delle sette mafie più potenti al mondo registrate, descrivendo il modo in cui sono riuscite a diventare potenti e dove sono principalmente stabilite.
Ho trovato questo contenuto su YouTube. Don Ciotti parla della fondazione Libera, invitando tutti noi a lottare contro la mafia e contro la tossicodipendenza, ad amare il prossimo.
È morto così Giovanni Falcone con il terrore negli occhi e quella speranza nel cuore, che la sua tragica sorte smuovesse le coscienze e spianasse la strada al coraggio di continuare a scavare nel fango delle mafie per riportare a galla il senso di legalità.
Questo articolo parla di Rita Atria, una ragazza proveniente da una famiglia intrappolata nella mafia, causa dell'assassinio di suo fratello e di suo padre.
L’abbiamo trovato cercando su Google le parole chiave “Perché bisogna parlare di mafia” e lo abbiamo scelto perché non dobbiamo abbassare la guardia (che è la loro speranza) perché poi quando ripartirà il “normale” ciclo economico sarà un affare per le mafie.
Ho trovato questo video su Falcone e Borsellino e della "festa" che fanno dei ragazzi per celebrarli guardando un programma della rai.
Parla della storia di quest'uomo Mauro Rostagno che ha fondato un centro di disintossicazioni diverso dal solito e una TV privata per denunciare i crimini della mafia e per questo e stato ucciso da quest'ultima.
Questo video parla di come è stato ucciso Peppino, un giovane giornalista, che tramite la sua radio, ha denunciato svariate attività della mafia.
Questa canzone racconta la storia di Peppino impastato, un giovane che tramite una sua radio ha iniziato a denunciare la mafia, che inconsapevolmente vive in mezzo a noi, "a 100 passi".
Eletto deputato nel 1972, decise di proporre al Parlamento una legge che vietasse l'associazione mafiosa e una norma riguardante la confisca dei beni mafiosi.