La mafia e il Covid
L'ho scelto perchè ero curioso di capire come la mafia riuscisse ad agganciarsi ad un avvenimento cosi importate come una pandemia
L'ho scelto perchè ero curioso di capire come la mafia riuscisse ad agganciarsi ad un avvenimento cosi importate come una pandemia
Don Pino non tentava di riportare sulla via giusta coloro che erano già entrati nel vortice della mafia, ma cercava di non farvi entrare i giovani che vivevano per strada e che consideravano i mafiosi degli idoli.
Giuseppe ha avuto il coraggio di lottare, non si è lasciato bloccare dalla paura di morire perché sapeva che se nella vita non lotti niente cambierà.
Marco Rusconi è l’ex sindaco di Valmadrera, arrestato il 2 aprile 2014 con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta «Metastasi» sui rapporti tra esponenti istituzionali, politici e affiliati alla criminalità organizzata.
La bandiera presente nell’immagine ritrae ciò che vogliono i cittadini, ovvero la pace, infatti, nella bandiera è incisa la scritta “NO ALLA MAFIA”.
Rrovo che il giornalismo abbia un ruolo fondamentale nel mettere in evidenza ciò che accade quotidianamente nel mondo della mafia, sottolineando il ruolo che i più potenti hanno all'interno di esso.
La pizzeria Fiore di Lecco è un esempio di locale confiscato alla mafia, che ha avuto la possibilità di essere riconsegnato alla comunità.
Il link qui sotto allegato parla di una surreale notizia che nessuno penso si sarebbe mai aspettato di sentire: un brand di vestiti denominato LABELLAMAFIA.
Le forze dell’ordine si occupano di sequestrare tutti i beni posseduti da essi una volta scoperti, e con l’approvazione di un giudice, confiscarli definitivamente e ridarli allo stato.
Facendo delle ricerche attraverso queste parole chiave mi sono imbattuta in questo episodio accaduto nell'ottobre del 1969, ovvero il furto del dipinto di Caravaggio “La Natività”.
E' il racconto di un padre al proprio figlio Giovanni, riguardo la figura di Giovanni Falcone, di ciò che riuscì a portare a galla, dell'omicidio di Giuseppe Di Matteo e anche del perché la scimmietta Bum.
Con i combattimenti illeciti tra cani, le corse clandestine di cavalli, il furto di animali da allevamento, la commercializzazione di carni provenienti da animali malati, i mafiosi incassano ben 3 miliardi di euro all’anno!
Non tutti sanno la sua storia perché lei non è molto conosciuta, ma secondo me è importante ricordare anche queste vittime di mafia e non sempre le più famose, perché tutte gli innocenti uccisi dalle cosche sono importanti allo stesso modo.
Giuseppe Impastato, chiamato anche Peppino, è nato a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948 da una famiglia mafiosa.
Nel 1991, un mese prima della sua morte, pubblica il libro “La mafia alle mie spalle” in cui racconta i suoi incontri avuti con i boss mafiosi che volevano a ogni costo le sue terre.
Nel 2016 il Corpo Forestale dello Stato scopriva nell'area industriale della ex Pozzi Ginori a Calvi Risorta in provincia di Caserta, la più grande discarica di rifiuti tossici interrati d'Europa.
Nell’ottobre del 1986 a San Lorenzo, borgata rurale nella zona nord di Palermo, venne ucciso il piccolo Claudio Domino. Aveva solo 11 anni.
“E’ come se avessimo di fronte una persona con un passamontagna in testa!”. Questa l’espressione fu usata nel giugno 2018 quando Report si occupò per la prima volta della vicenda San Siro.
Vivere così è una stupidaggine!! Ha esclamato un’alunna di quinta elementare commentando la vita di certi ‘ndranghetisti nei bunker.
Leggendo un articolo su “Il Fatto Quotidiano” mi sono accorto che non solo il Covid ha permesso ai boss più anziani di uscire dal carcere, ma ancor peggio la mafia sta prendendo potere.
Nel video parla il fratello, e mostra il luogo della morte, raccontando anche la storia che c’è dietro al suo omicidio per cui venne fatta giustizia solo quasi 20 anni dopo.
11 gennaio 1996, esattamente ventiquattro anni fa, dopo due anni e mezzo di prigionia i mafiosi decisero di uccidere e sciogliere nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo.
Sigfrido Ranucci intervista il pregiudicato Francesco Pennini in cui gli rivela che i Madonia volevano ucciderlo nel 2010 dopo la pubblicazione del libro “il patto”, scritto dallo stesso Ranucci e da Nicola Biondo.
Sono passati 50 anni dalla scomparsa del giornalista, la sua storia purtroppo non è mai stata chiusa e non è mai stata potuta scrivere la parola fine, da questo momento si è aperto uno dei casi più intriganti della storia italiana.
È un problema mondiale ma la testa è ancora concentrata in Calabria perché per aprire un locale di ‘Ndrangheta in qualsiasi parte del mondo è necessaria l’autorizzazione dell’azienda madre.
In questo video si parla del Maxi processo alla ‘Ndrangheta che è stato avviato qualche settimana fa in un’aula bunker di Lamezia Terme e viene intervistato proprio il procuratore capo di Catanzaro.
La 'ndrangheta è un’organizzazione criminale molto importante per il narcotraffico, distribuisce la cocaina non solo in Italia ma anche in tutto il mondo.
Storie parallele di due imprenditori, Filippo Cogliandro in Calabria, Gianluca Maria Calì in Sicilia. Hanno detto no al pizzo costruendo così un futuro diverso.
Franco Coco Trovato nasce a Mercedusa , in Calabria, nel 1947 e giunge a Lecco nel 1967, dove comincia il suo dominio criminale. Quest’ultimo di espande negli anni 80 creando il clan Coco Trovato, che vedeva alleate più di 1400 persone tra Lecco e la Brianza.
Tutti noi sappiamo cos’è la mafia, anche tramite storie, libri, film, videogiochi ma questi tendono come sempre a cadere nello stereotipo.
In questo video si vede lo scrittore e giornalista Roberto Saviano che parla della loro demolizione e di come questo gesto non è comunque abbastanza per salvare Napoli.
Questo video spiega come la mafia anche in tempo di covid 19 è riuscita comunque a continuare i loro affari illeciti approfittando appunto di questa situazione critica.
In questa immagine è presente una donna con un cartellone, dove sono raffigurati tutti i bambini, innocenti, uccisi dai mafiosi, maggior parte accidentalmente.
Vincenza Rando è avvocato e attivista, responsabile nazionale dell’ufficio legale LIBERA , la più importante rete associativa contro le mafie in Italia.
L'ho scelto perchè mi stupisce di come ci possa essere mafia anche in un luogo cosi sicuro come la chiesa.
Questo processo quando sarà finito ci si ricorderà sempre di tantissimi avvocati, pentiti che hanno dato il loro impegno per chiudere questo maxi processo.
Questo video è una forma di protesta, perché ci sono state moltissime vittime uccise dalla mafia che erano anche innocenti e questi bambini li hanno ricordati tutti anche solo nominando quelli più importanti.
Maradona era di casa rione Forcella. Frequentava i Giuliano, faceva favori e riceveva favori; i vari ruoli giudiziari non hanno mai approfondito la loro amicizia.
La voce e le note sono mezzo di protesta e di memoria di persone che non devono essere dimenticate per le loro imprese come quella di Peppino.
Questo video parla di tutti i diritti dei ragazzi che vengono infangati e lo ho scelto perché parla esattamente di tutte le tematiche che un giorno probabilmente ci ritroveremo ad affrontare più personalmente.
Il breve video che ho voluto portare per questa ricerca parla dell’ ecomafia ovvero che impatto ha la mafia nei confronti dell’ambiente.
Lea Garofalo è stata uccisa il 24 novembre del 2009 dalla ‘ndrangheta. Lea è stata uccisa perché voleva dare una vita migliore alla figlia.
Nata in Calabria nella seconda metà dell’800, inizialmente nota come “picciotteria”, si sviluppò nelle zone più benestanti della regione, ad esempio nella piana di Gioia Tauro.
Nell' arco della sua storia la 'Ndrangheta ha sviluppato molti riti per ogni occasione, che sono stati tramandati prima oralmente e poi tramite dei codici.
Nonostante Matteo Messina Denaro avesse organizzato un attentato con autobomba per uccidere Di Matteo, il magistrato non ha rinunciato alle sue ricerche.
Le cifre sono da capogiro non mi aspettavo affatto un guadagno così alto. Le città più colpite sono principalmente quelle del nord come per esempio Milano e Genova.
Penso che lui sia una figura di uomo da prendere ad esempio perché non tutti avrebbero il coraggio, sapendo di rischiare la vita, di lottare fino alla fine per rendere l’Italia un posto migliore.
Questa frase dice che chi vede qualcosa e non parla perché ha paura, muore ogni volta che tace, mentre chi vede e parla, muore una volta sola.