Cinemovel Foundation

machel“…il cinema itinerante ha due grandi vantaggi: il primo è per il fatto che è movel e si muove andando proprio lì sul posto, il secondo è che il cinema riesce a comunicare in modo diretto, con grande empatia, perché è immagine, non è un discorso parlato e non bisogna saper leggere per capire. È l’immagine!”

Graça Machel Mandela


Signora Machel Mandela, lei ha avuto occasione di conoscere il Cinemovel: che cosa ne pensa del progetto e più in generale del cinema in relazione al Mozambico?
Innanzitutto vorrei fare i miei complimenti alla CMC per questa iniziativa. Promuovere il cinema itinerante nel paese è un’iniziativa molto creativa, diversa dal modo che un’impresa di solito usa per festeggiare la sua esistenza e, in questo caso, la sua presenza in Mozambico. L’idea di permettere alla nazione di vedere se stessa tramite il cinema è stata veramente molto originale.

machel2È un’iniziativa di grande importanza perché la capacità di comunicare è uno dei problemi più grandi del nostro paese. In diverse parti del nostro territorio, campagna, città, nord, sud, abbiamo la radio, un po’ di televisione e qualche giornale. Ma questi mezzi non riescono ad arrivare alle comunità meno previlegiate e quindi il Cinemovel ha due grandi vantaggi: il primo è il fatto che si muove andando proprio lì sul posto, il secondo è che il cinema riesce a comunicare in modo diretto, con grande empatia, perché è immagine, non è un discorso parlato e non bisogna saper leggere per capire, è l’immagine. In altre parole, si portano il paese e il mondo intero a queste persone e, ancora più importante, si riporta indietro un messaggio da queste comunità, permettendo loro di comunicare con gli altri.

Penso che sia stata veramente un’idea straordinaria, lo so che ha i suoi costi, ma credo che debba essere addirittura ripetuta. Come avete potuto notare, ci sono dei bambini che non avevano la minima idea di che cosa fosse il cinema e il fascino con il quale loro guardavano quelle immagini!

È qualcosa che ha segnato questi bambini e secondo me nient’altro avrebbe avuto la possibilità di influenzarli in quel modo e far nascere il loro quell’entusiasmo.

Nelson-Mandela-e-Graca-MachelPer me il premio più grosso che si possa avere da tutto ciò è esattamente questo stupore, quegli occhi che si aprivano con grande curiosità ed entusiasmo.
Questo è il miglior risultato che potete riportare con voi: la possibilità di aver potuto fare questo per migliaia di cittadini adulti, ma in particolare modo per i bambini.
Dunque, il cinema in Mozambico. Lo dico con molto rammarico, ma dobbiamo riconoscere che ad un certo punto si è fermato completamente. Nei primi anni della nostra indipendenza noi eravamo tra quei paesi dell’Africa australe che facevano uno sforzo immenso – tra l’atro si cominciavano già ad ottenere alcuni frutti – per produrre un cinema mozambicano.

Non importavamo nulla, ma eravamo noi stessi produttori; i famosi Kuxa Kanema1 e, addirittura, le prove per film di lungometraggio che sono state fatte qui, erano iniziative che nessun altro paese della regione riusciva a fare, nonostante alcuni di loro fossero già indipendenti da più tempo di noi.

Pertanto cominciava a crearsi una sorta di base e il cinema si trasformava in uno strumento di cultura, di comunicazione e di educazione per le persone.
Intervista-a--MachelTutto questo si è fermato.

È vero che una delle grandi cause di questa interruzione è stata la guerra, ma credo che adesso, nell’ambito di ricostruzione nazionale in cui siamo impegnati, il fattore culturale non ha avuto sin dall’inizio la stessa enfasi che può aver avuto la ricostruzione per produrre cibo, scuola o per avere un centro medico. Negli ultimi tempi invece viene fatto questo sforzo, possiamo dire da circa un anno e mezzo.
Abbiamo ad esempio i giochi scolastici e quando un governo organizza un secondo festival di canto e danza popolare è già un segnale evidente dell’intenzione di considerare il fattore culturale come una componente importante del movimento di ricostruzione nazionale.

Per quanto musically riguarda il cinema, possiamo dire che bisogna ricominciare da zero, soprattutto dopo quel che è successo all’Istituto Nazionale di Cinema, ma io incoraggerei iniziative come questa che, anche se piccole, hanno un impatto veramente grande.

 

1) I Kuxa Kanema furono, negli anni ’80, le prime esperienze di cinema mobile nel paese. Venivano proiettati, per lo più, documentari a scopo didattico.

 

Il testo è un estratto dalla video intervista a Graça Machel Mandela realizzata da Cinemovel per il film documentario Mozambico dove va il cinema, Maputo 2001


Trailer di Mozambico dove va il cinema con Graça Machel Mandela