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Rifiutopoli a Torino per Biennale Democrazia

RIFIUTOPOLI. Veleni e antidoti alla sesta edizione di Biennale Democrazia dal tema VISIBILE INVISIBILE.

Nell’ambito di una riflessione sulla società contemporanea in bilico tra “luci e ombre”, tra l’eccesso della visibilità mediatica e le invisibili dinamiche di potere coinvolte, Rifiutopoli, grazie alle parole di Enrico Fontana e alla lavagna luminosa di Vito Baroncini, mette in scena quel “mondo di sotto” costituito da scarti e rifiuti che ogni giorno ci illudiamo di eliminare, ma che in realtà stiamo solo “nascondendo”:

Buttiamo di tutto: dalle bucce di banana alle bottiglie di plastica, dalle lampadine fulminate alle vernici scadute, dalle scatole di cartone alle scarpe bucate, dai computer che non si accendono più agli pneumatici fuori uso, dai cellulari ai frigoriferi rotti… E ce ne vogliamo liberare il più rapidamente possibile. Noi dalle nostre case, i Comuni che li devono raccogliere dai cassonetti in strada, le imprese che li producono dai loro piazzali. Spendendo tutti il meno possibile.

Dedicato a Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Natale De Grazia e a tutte le vittime dell’ecomafia, Rifiutopoli è un racconto di denuncia contro lo smaltimento illegale dei rifiuti, ma anche di risposta e reazione da parte di ogni singolo cittadino che può prendere parte al cambiamento, “perché in fondo non produrre rifiuti dovrebbe essere anche nella nostra natura, come quella della Terra, che ancora ci ospita. E che continuerà a farlo, con il contributo dei nostri gesti quotidiani.”

Chiediamo a Enrico Fontana sulla partecipazione di Rifiutopoli a Biennale Democrazia:
Rifiutopoli quest’anno verrà presentato alla sesta edizione di Biennale Democrazia di Torino dal titolo VISIBILE INVISIBILE. Il tema sembra voler approfondire tutte quelle dinamiche di potere invisibili che favoriscono al contrario un mondo ad “altissima visibilità”, dove “la realtà si trasforma in reality”, mentre “molti fenomeni sociali sono di fatto oscurati dal surplus informativo” … In che modo Rifiutopoli entra all’interno di questo discorso? Viene in mente una tua frase: “Rifiutopoli è il mondo di sotto, quello dove ‘spartugliamo’ gli scarti della nostra vita quotidiana”, potrebbe essere questa un’altra metafora dell’“invisibile”?
È un onore poter stare dentro Biennale Democrazia e quindi ringrazio innanzitutto il Festival per averci scelto nella sua programmazione. Ci sono due diverse “invisibilità” in Rifiutopoli, da un lato è quella della sfera quotidiana, della rimozione dei rifiuti che facciamo ogni giorno perché vogliamo immediatamente disfarcene facendoli diventare appunto invisibili, quando invece sappiamo bene quanto questi siano visibili. Dall’altro lato Rifiutopoli è invisibile se pensiamo allo smaltimento illegale dei rifiuti, al loro “tombamento” per far sparire le tracce dei traffici criminali. Quest’ultima è un’invisibilità fatta di corruzioni, e per renderla visibile esiste la denuncia da parte di associazioni come Legambiente, o come hanno fatto Ilaria Alpi e Miran Hrovatin in Mogadiscio, quando hanno perso la vita mentre cercavano di rendere visibile l’illegalità dei rifiuti.
Tutto questo ha a che fare con il potere economico, con il potere politico, con il potere mafioso che tende sempre di più a rendersi invisibile.
Con Rifiutopoli quindi si cerca di fare emergere questo duplice mondo invisibile, da un lato con la nostra consapevolezza e le nostre scelte quotidiane e dall’altro con una risposta in positivo di quella che è l’economia circolare.
Fin da quando abbiamo presentato lo spettacolo a Ferrara nel 2017, in occasione del festival di Internazionale, volevamo provare a far comprendere meglio, attraverso il linguaggio visivo oltre che con le parole, che queste nostre scelte responsabili partono dalla consapevolezza che i rifiuti esistono, sono concreti e dobbiamo iniziare a guardarli davvero per poterli finalmente rendere delle risorse usufruibili e non più soltanto da eliminare.

RIFIUTOLI. Veleni e antidoti
Conferenza spettacolo con Enrico Fontana, Vito Baroncini e la lavagna luminosa
29 marzo 2019, h. 18:30
Teatro Le Musichall – Corso Palestro, 14 TORINO