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Voci di MeMo

Attraverso le parole dei suoi protagonisti, ripercorriamo la storia raccontata da MeMo, dall’assegnazione del bene al Comune di Galbiate fino alla sua assegnazione alla Cooperativa L’Arcobaleno. Passato e presente si intrecciano in un racconto che inizialmente parla di paura e incertezza, per poi ritrovare il coraggio del riscatto e la condivisione di un fine comune.

Ricordo con precisione il giorno in cui sulla mia scrivania trovai la lettera nella quale un studio di commercialisti lecchesi mi indicava la possibilità da parte del Comune di Galbiate di avere in proprietà due beni conquistati a una nota famiglia del territorio in odore di mafia. In questa vicenda ho avuto la fortuna di avere la Giunta al mio fianco fin dalle prime battute, abbiamo fatto squadra e abbiamo affrontato il problema insieme. Abbiamo fatto un sopralluogo e abbiamo scoperto una realtà a noi sconosciuta. Il problema grosso era: e adesso cosa facciamo?” Edoardo Valsecchi, Sindaco di Galbiate dal 1994 al 2004.

Nel corso del primo sopralluogo si presentò una situazione di totale abbandono. Siamo entrati nel fabbricato dalla rampa che accede all’autorimessa, abbiamo aperto la serranda scardinata da una parte con un po’ di fatica e siamo entrati nel buio totale. Da lì abbiamo iniziato l’ispezione con le pile in mano prima al piano interrato e poi i piani fuori terra. All’interno dell’autorimessa si è scoperto che la parete di testa non era in muratura, ma era una serranda metallica, che occultava un ampliamento.” Cesare Bassani, architetto

Per la popolazione il primo impatto è stato forte e ci è voluto qualche mese per rendersi conto di ciò che era accaduto. Non sembra mai che debba capitare al tuo paese. E come prima cosa ti vengono in mente le situazioni più pericolose da affrontare. Trovavamo l’edificio con le finestre aperte, è stato tolto tutto ciò che era asportabile dall’edificio, si è scoperto lo scavo sotto. C’erano degli aspetti che spaventavano. Quando a Don Ciotti ho fatto la domanda: “Ma perché non si possono mettere all’asta e utilizzare questi soldi per costruire ex novo un centro diurno?” Lui si è scandalizzato: “Ma come, ma lei non capisce che se messo all’asta un prestanome riacquista il bene?E allora ho capito.Antonietta Serratoni, ex Assessore Comune di Galbiate

Bisognava stringere i tempi per renderlo utilizzabile subito. Vennero alla mente diverse soluzioni: una casa per anziani, un centro per ragazzi, sede delle associazioni, molteplici possibilità. Abbiamo sentito tutte le campane. Tra queste si è accesa una luce, quella della Comunità Montana, che si offrì di mettere a disposizione un sostegno economico, e della Caritas, per la gestione successiva del Centro.” Edoardo Valsecchi, Sindaco di Galbiate dal 1994 al 2004.

Ho visto subito una mobilitazione generale, la Caritas Ambrosiana insieme alla Caritas di Galbiate, gli operatori della cooperativa, le istituzioni che volevano in qualche modo reagire allo stupore che aveva colto tutti nel riconoscere che qui dentro c’era una famiglia, che aveva un bunker nel quale si svolgevano attività illegali che noi pensavamo lontane dal nostro territorioTutte le situazioni di illegalità, di sopruso, di violenza, di corruzione portano a un impoverimento della collettività e soprattutto dei più deboli. La Caritas, che ha il compito di occuparsi di coloro che sono più in difficoltà, non può ignorare che tutto questo non lo si può fare solo con l’elemosina e l’accoglienza. Bisogna creare comunità che condividano questa attenzione e vogliano con tutti i mezzi aiutare le persone in difficoltà.” Luciano Gualzetti, Presidente Caritas Ambrosiana

“Mi permetto di citare Kennedy: “Le opere buone hanno cento padri, solo le sconfitte sono orfane”. Questa opera buona mi piace ricordare che ha centro padri, cento persone che si sono date da fare ognuna per il suo pezzetto.” Giuseppe Riva, Caritas di Lecco e Oggiono

Oggi questo bene è un centro Diurno integrato per anziani; qui le persone vengono durante la giornata per non essere sradicate dal proprio contesto e dalle loro famiglie. E le famiglie trovano un beneficio perché vengono aiutate e sostenute.” Renato Ferrario, Presidente Cooperativa L’Arcobaleno

Penso che questo bene ci dà la forza per continuare e mantenere questo impegno per le generazioni che verranno e per combattere in futuro altre manifestazioni di questo tipo, per far sì che non succeda più quello che è avvenuto in questa casa”. Benedetto Negri, Sindaco di Galbiate