Maria Concetta Cacciola contro la mafia

26 Marzo 2021

Maria Concetta Cacciola nasce in una famiglia di mafia, suo padre, Michele Cacciola, è il cognato del boss di Rosarno, Gregorio Bellocco e quindi Maria cresce in una famiglia in cui la violenza, la corruzione e odio, insomma intorno a lei tutto è mafia e questo fatto la renderà una donna importantissima per la lotta contro la mafia.
Maria cresce in frettissima e all’età di 13 anni è costretta a sposarsi con Salvatore Figliuzzi, ma non è un matrimonio piacevole, anzi, da quel momento in poi la vita di Maria diventerà un inferno, ogni giorno subiva atti di violenza e crudeltà da parte del marito che però un giorno verrà arrestato e portato in carcere e a quel punto Maria sembra essersi liberata di questo falso amore pieno di violenza e ingiustizia; Però poco dopo Maria viene presa da suo padre e suo fratello e viene rinchiusa in casa e riempita di minacce e di botte e così ha nuovamente inizio l’incubo che aveva vissuto.
Però Maria si rifiuta di “vivere” in quel modo e decide di collaborare per denunciare questi atti che aveva subito da parte della mafia in generale, così l’11 maggio 2011, all’età di 31 anni, si presenta la tenenza dei Carabinieri e denuncia tutti gli atti che le erano stati fatti e tutto quello aveva subito, insomma decide di confessare tutto nonostante fosse una decisione folle perché sapeva a cosa sarebbe andata incontro; Dopo quella data storica Maria viene richiamata più volte per andare in caserma e per parlare e raccontare la sua storia e inoltre viene allontanata da Rosarno.
Da questo momento in poi la vita e la salute di questa donna sono importantissimi tanto che inizierà ad essere protetta e scortata quando doveva spostarsi; Però Maria non è ancora contenta perchè vuole con sé i suoi figli che sono rimasti a Rosarno e così dopo alcune decisioni torna a Rosarno ovviamente scortata e protetta ma ovviamente Maria viene ingannata e dopo il suo arrivo a Rosarno iniziano i suoi ultimi giorni di vita perché il 20 agosto 2011 viene ritrovata in fin di vita e la vicenda è la seguente: aveva ingerito dell’acido muriatico che le aveva bruciato la bocca e all’inizio a questa vicenda fu definita come suicidio ma Maria era una donna che non avrebbe mai fatto un gesto simile così iniziano indagini più precise e dopo qualche anno tutti i suoi familiari vengono arrestati e vengono condannati col rito abbreviato e inoltre Finiscono in galera anche Vittorio Pisani, divenuto poi collaboratore di giustizia, e Gregorio Cacciola, i due avvocati che avevano costretto la donna alla ritrattazione.
Carta scelta=silenzio/voce, ho scelto questa carta perché Maria ha avuto la forza e il coraggio di parlare, di raccontare tutto quello che aveva subito senza rimanere in silenzio e questo fa di lei una donna fortissima e coraggiosissima perchè molti al suo posto sarebbero stati zitti per non rischiare la vita mentre lei nonostante sapesse quello a cui sarebbe andata in contro e quello che sarebbe successo ha avuto la forza di riferire tutto ai carabinieri, alla radio etc… ed è grazie a lei, e anche grazie a molte altre donne che come lei hanno avuto il coraggio di raccontare la loro storia, se la la lotta contro la mafia è sempre viva e forte.
Quello che mi ha colpito della donna che mi è stata assegnata è il suo coraggio nel avere preso queste scelte e aver fatto questa azioni contro la mafia perchè molti se fossero stati al loro posto sarebbero stati zitti e non avrebbero detto niente per non rischiare la vita e invece lei non ha avuto paura e nonostante abbia perso la vita ha contribuito alla lotta contro la mafia e questo le deve fare onore perché se stiamo in qualche modo sconfiggendo la mafia è grazie a donne e uomini come lei che hanno avuto il coraggio di parlare, di non nascondere la verità, di non avere paura della mafia e delle sua minacce e quindi questo mi ha molto colpito di Maria.


Matteo

Lecco

IIS PARINI

2A

Lascia un commento