Rita Atria, la ragazza che si ribellò alla mafia
Questo articolo parla di Rita Atria, una ragazza proveniente da una famiglia intrappolata nella mafia, causa dell’assassinio di suo fratello e di suo padre. Insieme a sua cognata decise di ribellarsi e andare contro tutti, compresa la madre, che l’aveva addirittura minacciata di morte. Si rivolse a Borsellino, che le fornì protezione e diventò un suo alleato. Dopo l’assassinio del giudice, che ormai per Rita era diventato ‘zio Paolo’, lei capì di aver perso ogni protezione e speranza, così si suicidò. In seguito la madre andò presso la sua tomba e prese a martellate la foto della figlia sulla lapide, fino a distruggerla.
Ho trovato questo articolo cercando un po’ su Internet e ricordandomi che avevo già sentito questa vicenda qualche anno fa, ma non l’avevo mai approfondita. Ho scelto proprio lei per fare questa ricerca perché, adesso come allora, continuano a stupirmi l’odio e la paura della madre verso Rita, tali da spingerla a profanare la tomba della sua bambina. Questo è un chiaro esempio di come la mafia rovini le famiglie e i rapporti umani, persino uno dei più naturali e puri che ci sia, quello tra madre e figlia.
Come illustrazione ho scelto ‘silenzio/voce‘ perché è la storia di come una giovane donna abbia fatto sentire la sua voce, per poi essere messa a tacere per sempre.